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Aumento del biglietto ATAC a Roma: il ticket salirà a 2 euro, emergono criticità sulla sicurezza

A partire dal 2025, i romani si troveranno a fronteggiare un aumento significativo del biglietto per i mezzi pubblici gestiti da ATAC, che passerà a 2 euro, con un incremento del 33%. Questa misura, sostenuta dal sindaco Roberto Gualtieri, si impone nell’ambito delle difficoltà economiche che affliggono l’azienda di trasporti capitolina. Tuttavia, l’aumento del costo del ticket potrebbe avere ripercussioni indesiderate, aggravando il fenomeno dell’evasione, già preoccupante. Le incessanti segnalazioni riguardo all’assenza di controllori nelle stazioni metropolitane di Roma mettono in luce una situazione critica che occorre affrontare.

La denuncia della mancanza di controlli nelle stazioni romane

Un’assenza allarmante di personale

La mancanza di controlli nelle stazioni di Roma è una problematica evidenziata dal Comitato Pendolari della Roma-Lido. Grazie al monitoraggio delle linee metropolitane di Cotral e ATAC, è emerso un quadro preoccupante: nelle stazioni più frequentate, come Circo Massimo, Cavour, Eur Palasport e Cipro, la presenza di addetti ATAC è drammaticamente bassa. Questo assenteismo consente a molte persone di viaggiare senza biglietto, aggravando un fenomeno di evasione rampante. Le stazioni che dovrebbero controllare i flussi di passeggeri sembrano invece spianare la strada a chi ignora il pagamento del ticket.

Conseguenze per la sicurezza dei passeggeri

L’assenza di personale non è solo un problema economico, ma anche di sicurezza. Le stazioni sprovviste di controllori si trasformano in aree vulnerabili, dove gruppi di borseggiatori possono operare senza timore di essere fermati. La mancanza di vigilanza nelle fermate aumenta il rischio di furti e comportamenti antisociali, mettendo in allerta i pendolari e le famiglie. Il deficit di sicurezza nei mezzi pubblici non è solo una questione locale, ma pone una riflessione critica sull’efficacia dell’intero sistema di trasporto della Capitale.

L’insufficienza della tecnologia a supporto del trasporto pubblico

I problemi con i varchi e i validatori

Oltre all’assenza di controllori, un altro aspetto critico è l’inadeguatezza delle tecnologie impiegate da ATAC. Molti varchi di accesso e validatori di biglietti risultano non funzionanti o, nella migliore delle ipotesi, inaffidabili. Questa situazione è generata sia da difetti di fabbrica sia da problematiche software che rendono difficile il monitoraggio degli accessi. Anche se la tecnologia potrebbe rappresentare un valido alleato nella lotta contro l’evasione, l’incapacità di ATAC di mantenere il sistema efficiente ha creato nuove opportunità per chi non paga il biglietto.

Conseguenze per i pendolari e mittente di servizi pubblici

Le conseguenze di questa situazione non si limitano all’evasione, ma impattano sull’impressione generale riguardante la qualità del servizio. I pendolari che pagano il biglietto di ingresso si sentono spesso delusi e traditi da un sistema che appare poco affidabile e non sufficientemente vigilato. L’inefficienza dei controlli potrebbe spingere anche i passeggeri onesti a chiedersi se valga la pena contribuire economicamente a un servizio che non offre garanzie.

Le previsioni sugli effetti dell’aumento del biglietto

L’analisi degli esperti sul futuro delle metro romane

Con l’aumento del biglietto ATAC, vi è una crescente preoccupazione tra gli esperti riguardo a come questo impatterà sull’uso dei mezzi pubblici. Le opinioni sono concordi nel ritenere che un incremento del prezzo potrebbe amplificare l’evasione. Secondo i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari, questa strategia potrebbe tradursi in un circolo vizioso, dove i passeggeri sentono di pagare eccessivamente per un servizio percepito come carente.

La reazione dei pendolari e il futuro dell’ATAC

In una città come Roma, dove le alternative di trasporto sono limitate, l’aumento del costo del biglietto non necessariamente porterà migliorie. La paura che i passeggeri possano cominciare a diffidare del pagamento è un elemento da considerare. Gli utenti potrebbero sviluppare il sentimento che non valga la pena pagare 2 euro per un servizio che non garantisce neppure le basi della sicurezza e affidabilità. Queste tensioni sociali e economiche potrebbero dunque danneggiare ulteriormente il già fragile equilibrio delle finanze di ATAC, mostrando l’urgenza di una riforma profonda e tempestiva.

Luisa Pizzardi

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