Aumento del Pil e dei consumi, ma i rifiuti urbani in calo per la prima volta - avvisatore.it
Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, nel 2022 la produzione nazionale di rifiuti urbani è diminuita dell’1,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 29,1 milioni di tonnellate. Questo dato è in controtendenza rispetto all’andamento del Pil e della spesa delle famiglie, che sono invece in aumento. Tuttavia, nei 14 comuni con una popolazione superiore ai 200 mila abitanti, si è registrato un lieve incremento dello 0,4%. Un altro dato positivo è l’aumento della quota di raccolta differenziata, che rappresenta il 65,2% della produzione totale. Nonostante questo progresso, l’Italia è ancora lontana dalle migliori pratiche europee in materia di raccolta differenziata.
La raccolta differenziata a livello nazionale è aumentata, raggiungendo il 65,2% della produzione totale. Le regioni con le percentuali più alte sono il Veneto (76,2%) e la Sardegna (75,9%). La Sicilia ha superato per la prima volta la soglia del 50% di raccolta differenziata, registrando un aumento del 22% nei volumi negli ultimi cinque anni. Tuttavia, non tutte le regioni dispongono di impianti sufficienti per trattare la frazione organica della raccolta differenziata. Gli impianti di gestione dei rifiuti urbani in funzione nel 2022 sono 654, di cui oltre la metà sono dedicati al trattamento della frazione organica. La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani è del 49,2%, in crescita rispetto all’anno precedente ma ancora lontana dall’obiettivo del 50% previsto per il 2020.
I rifiuti urbani smaltiti in discarica rappresentano il 17,8% del totale dei rifiuti prodotti a livello nazionale. Nel 2022, sono stati smaltiti circa 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti in discarica, in calo del 7,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, è necessario ridurre ulteriormente questa forma di smaltimento per raggiungere gli obiettivi europei. Il rapporto evidenzia che il flusso degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio è uno dei più monitorati dall’Europa, con obiettivi ambiziosi di riciclaggio entro il 2025 e il 2030. Al momento, tutte le frazioni merceologiche hanno già raggiunto o superato gli obiettivi fissati per il 2025, ad eccezione della plastica che si avvicina all’obiettivo del 50%.
Il costo medio nazionale annuo per la gestione dei rifiuti urbani è di 192,3 euro per abitante, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Le regioni del Centro presentano il costo più elevato, con 228,3 euro per abitante, seguite dal Sud con 202,3 euro per abitante e infine dal Nord con 170,3 euro per abitante. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha stanziato 2,1 miliardi di euro per investimenti nella gestione dei rifiuti e progetti innovativi di economia circolare.
Dai casinò tradizionali alle piattaforme digitali: il gioco cambia volto Il mondo dell’intrattenimento è sempre…
Scopri il fascino della Puglia immersi nella natura della Valle d'Itria La Pasqua è il…
A Roma, un nome spicca su tutti quando si parla di dolci lievitati: Spiga d’Oro…
La linea Freschissimi di Bosco Mar offre una selezione eccellente di verdure, come asparagi, mix…
Workshop a Milano sulla prevenzione della violenza di genere, con esperti che discutono supporto alle…
Papa Francesco autorizza la beatificazione di Salvo D'Acquisto, vicebrigadiere dei Carabinieri, per il suo eroico…