Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Il recente assestamento di bilancio ha rivelato un incremento significativo delle entrate tributarie in Italia, portando la cifra totale a 24,7 miliardi di euro. Questi dati, certificati dalla Banca d’Italia, evidenziano un aumento del 9,9% delle entrate tributarie nel mese di giugno 2024, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I numeri sottolineano una crescita costante delle finanze pubbliche e pongono interrogativi sulla strategia fiscale del Governo.
Analisi delle entrate tributarie
Incremento significativo delle entrate
Nel primo semestre del 2024, le entrate tributarie hanno raggiunto i 248,8 miliardi di euro, con un incremento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo trend positivo ha suscitato l’attenzione della Ragioneria, che ha confermato i dati forniti dal Dipartimento delle Finanze. Le entrate tributarie e contributive, nel periodo da gennaio a giugno 2024, hanno registrato un aumento di ben 13,1 miliardi di euro. Questo risultato è stato alimentato da un incremento delle entrate tributarie di 10,973 miliardi e da una crescita delle entrate contributive di 2,14 miliardi , evidenziando la salute delle finanze pubbliche.
La relazione alla eterogeneità dei dati confrontati con il 2023 indica che l’assenza di entrate derivanti dall’autotassazione delle dichiarazioni dei redditi costituisce una variabile fondamentale nel confronto. Il termine per il pagamento di tali tributi, slittato al 1 luglio 2024, ha influenzato il confronto tra i due anni. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è mostrato cauto nell’interpretare questi dati, evitando di proclamare un vero e proprio “tesoretto” disponibile per l’esecutivo.
Incassi da attività di accertamento e controllo
Maggiore recupero di entrate fiscali
Un dato rilevante riguarda gli incassi derivanti dalle attività di accertamento e controllo, che hanno visto un incremento di 1,707 miliardi di euro . Queste somme sono il risultato delle operazioni effettuate dall’Agenzia delle Entrate, che ha avviato controlli mirati per contrastare l’evasione fiscale. È importante notare che i dati completi sull’accertamento delle entrate saranno rilasciati solo a fine anno, permettendo un’analisi più approfondita sulle dinamiche fiscali.
L’incremento degli incassi da controlli è direttamente proporzionale agli sforzi del governo di incentivare il rispetto delle obbligazioni fiscali. Tuttavia, l’evasione fiscale rimane un problema significativo, con stime che si attestano attorno agli 84 miliardi di euro. La necessità di incrementare l’adempimento spontaneo al pagamento delle tasse appare cruciale e si interseca con la strategia di semplificazione burocratica degli adempimenti tributari, al fine di migliorare la compliance fiscale.
Andamento dell’Irpef e dell’Ires
Risultati positivi per l’Irpef
Nei primi sei mesi del 2024, l’Irpef ha portato nelle casse dello Stato un gettito di 112,883 miliardi di euro, in crescita di 7,219 miliardi . Questo aumento è principalmente attribuibile alle ritenute di lavoro dipendente, che hanno fatto registrare un incremento di 8,543 miliardi , rappresentando il principale driver del gettito. Anche se la maggior parte delle ritenute arriva dal lavoro dipendente, è importante sottolineare che i dati non considerano le entrate derivanti dall’autotassazione, che influenzano notevolmente il confronto.
A fronte di questi dati positivi, l’Ires ha registrato un significativo calo di 7,463 miliardi di euro nel medesimo periodo, rendendo complicato il confronto con l’anno precedente. Tuttavia, sono state notate performance stabili per le ritenute sugli utili distribuiti e un notevole incremento dell’imposta sostitutiva sui redditi a causa della crescita dei tassi d’interesse.
Le prospettive per i prossimi mesi
In attesa dei risultati delle autoliquidazioni
Le prospettive fiscolari per il secondo semestre del 2024 dipendono in gran parte dai risultati dell’autoliquidazione delle imposte, prevista per settembre. Questa fase avrà un impatto diretto sulle finanze pubbliche e sulle previsioni del governo riguardo alle maggiori entrate. Sarà fondamentale analizzare le entrate provenienti dalla quinta rata della rottamazione e del concordato preventivo biennale, disponibili nei mesi di settembre e ottobre.
Il concordato preventivo biennale ha come obiettivo di massimizzare il gettito, anche se le aspettative sono variabili e difficili da quantificare. Se le entrate dovessero risultare inferiori alle attese, la strategia per finanziare eventuali sgravi fiscali potrebbe subire delle modifiche.
L’analisi di questi dati continuerà a essere un tema centrale nel dibattito pubblico e politico, in quanto le implicazioni sulle politiche fiscali e sulle finanze statali sono significative e complesse.