Aumento esponenziale contatti al 1522: violenza e stalking in crescita - avvisatore.it
Le richieste di aiuto da parte delle donne vittime di violenza nel Veneto sono aumentate dopo il tragico femminicidio di Giulia Cecchettin. Secondo Mariapia Mainardi dell’associazione Questacittà Odv-Centro Antiviolenza ‘Spazio Donna’, che opera in 23 comuni della regione, quest’anno sono state registrate il doppio delle richieste rispetto all’anno precedente. Nel 2019, l’associazione ha accolto 214 donne, mentre nel corso del 2020 il numero è salito a 241. Le donne che si rivolgono a loro hanno un’età compresa tra i 18 e gli 80 anni. Mainardi ha sottolineato l’importanza di un sostegno economico da parte delle istituzioni per poter continuare a svolgere il loro lavoro.
Il progetto Codice Rosa, nato nel 2009 nella Asl di Grosseto e successivamente esteso a tutta la regione toscana, ha ricevuto finora ben 28.000 richieste di aiuto. Vittoria Doretti, medico specializzata in cardiologia, anestesia e rianimazione, direttrice dell’Area Dipartimentale dell’Azienda Usl Toscana e Sudest e responsabile della Rete regionale Codice Rosa, ha sottolineato l’importanza che ogni pronto soccorso sia in grado di rispondere adeguatamente alle donne vittime di violenza, proprio come si fa con un caso di infarto. Doretti ha evidenziato la necessità di estendere la formazione in ambito sanitario e ha sottolineato che la presenza di una “stanza rosa” in ogni pronto soccorso è fondamentale. Secondo lei, si tratta di un cambiamento culturale che può essere realizzato a un costo molto basso.
Elisa Ercoli, presidente dell’associazione ‘Differenza Donna Aps’, ha sottolineato l’importanza di promuovere il numero 1522, dedicato alle vittime di violenza, durante tutto l’anno e non solo il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Secondo Ercoli, a dicembre i contatti al 1522 sono triplicati rispetto ai mesi precedenti, con 5.000 chiamate a ottobre, 9.000 a novembre e 13.000 a dicembre. La presidente ha evidenziato la necessità di garantire tempi e spazi sicuri alle vittime, come le case-rifugio, e ha sottolineato l’importanza di una rete di sostegno diffusa e di una magistratura dedicata per proteggere le donne. Ercoli ha anche evidenziato l’aumento delle richieste di aiuto non solo da parte delle donne vittime di violenza, ma anche da parte dei familiari preoccupati per le relazioni delle loro figlie.
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