Aumento occupati nel 3° trimestre: +65mila secondo l’Istat

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Aumento occupati nel 3° trimestre: +65mila secondo l'Istat - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 13 Dicembre 2023 by Redazione

Aumento dell’occupazione nel terzo trimestre 2023: +65mila unità

Secondo l’Istat, nel terzo trimestre 2023, il numero di occupati in Italia è aumentato di 65mila unità rispetto al trimestre precedente, corrispondente a un incremento dello 0,3%. Questo aumento è stato determinato dalla crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+75mila, +0,5%) e degli indipendenti (+10mila, +0,2%), che hanno compensato il calo dei dipendenti a termine (-19mila, -0,6%).

Stabilità del numero di disoccupati e calo degli inattivi

Nello stesso periodo, il numero di disoccupati è rimasto sostanzialmente stabile, registrando un aumento di soli 2mila individui (+0,1%). Allo stesso tempo, si è continuato a osservare un calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, con una diminuzione di 84mila persone (-0,7%).

Dinamica dei tassi: aumento dell’occupazione, stabilità della disoccupazione e calo dell’inattività

I tassi di occupazione, disoccupazione e inattività hanno mostrato una dinamica simile nel terzo trimestre 2023. Il tasso di occupazione è salito al 61,5% (+0,2 punti percentuali), il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,6% e il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è sceso al 33,3% (-0,2 punti percentuali). È importante notare che la crescita dell’occupazione e del relativo tasso riguarda principalmente gli ultracinquantenni, mentre tra i giovani si è registrato un calo sia del numero di occupati che del tasso di occupazione. Tra i 35-49enni, invece, si è osservato un calo del numero di occupati associato alla stabilità del tasso di occupazione.

Offerta di lavoro: aumento per gli over 50, diminuzione per i giovani

L’offerta di lavoro per la fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni è aumentata dello 0,6% nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente e del 2,3% su base annua. Al contrario, tra i giovani (15-34 anni) si è registrata una diminuzione dello 0,1% nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente e un aumento dello 0,8% su base annua. Per la fascia di età compresa tra i 35 e i 49 anni, non si è osservata alcuna variazione nel terzo trimestre e un aumento dello 0,8% su base annua.

Aumento dell’input di lavoro e del PIL

L’input di lavoro, misurato in termini di ore lavorate, e il PIL hanno registrato un aumento sia in termini congiunturali che tendenziali, sebbene il secondo abbia mostrato una dinamica più debole. Nel terzo trimestre 2023, l’input di lavoro è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre il PIL è cresciuto dello 0,1%. Rispetto al terzo trimestre 2022, l’incremento è stato dell’1,8% per l’input di lavoro e dello 0,1% per il PIL.

Aumento dell’occupazione su base annua

L’occupazione nel terzo trimestre 2023 ha registrato un aumento anche su base annua, con un incremento di 481mila posti di lavoro in valori assoluti e un aumento del tasso di occupazione del 2,1%. Questo aumento riguarda principalmente i dipendenti a tempo indeterminato (+3,1%) e gli indipendenti (+1,6%), mentre i dipendenti a termine hanno registrato una diminuzione del 2,3%. Allo stesso tempo, si è continuato a osservare un calo dei disoccupati (-80mila, -4,1%) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-442mila, -3,4%). Questa dinamica si riflette nell’aumento del tasso di occupazione (+1,3 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2022) e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione e inattività (-0,4 e -1,1 punti percentuali, rispettivamente).

Crescita dei disoccupati a ottobre

Secondo l’Istat, a ottobre si è osservato un aumento dei disoccupati rispetto al mese precedente, con un incremento di 45mila individui (+2,3%). Allo stesso tempo, si è registrato un aumento degli occupati (+27mila, +0,1%) e una diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-69mila, -0,6%). Questa dinamica si è riflessa nell’aumento dei tassi di disoccupazione e di occupazione (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente) e nella diminuzione del tasso di inattività (-0,2 punti percentuali).

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