Badante ai domiciliari ad Asti per abuso di potere

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Badante ai domiciliari ad Asti per abuso di potere - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2024 by Redazione

Arrestata badante rumena per autoriciclaggio e circonvenzione di incapace

Una donna rumena di 47 anni è stata arrestata con l’accusa di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace ai danni di una signora ottantenne, vedova e senza figli. La misura cautelare degli arresti domiciliari e del sequestro preventivo è stata eseguita dalla polizia giudiziaria della Procura di Asti, insieme ai carabinieri di Castagnole Lanze e ai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Asti.

Le accuse contro la badante rumena

Secondo le accuse, nel settembre 2023 l’anziana aveva denunciato che la badante l’avesse strattonata e che volesse portarla in Romania. Inoltre, l’indagata e altri suoi connazionali avevano occupato l’abitazione dell’anziana. La donna, rimasta vedova, aveva sviluppato una forma di depressione, che la badante avrebbe sfruttato per convincerla ad andare in Romania. L’anziana ha vissuto per anni in Romania, completamente isolata dalle poche persone che conosceva in Italia, in un luogo dove non conosceva la lingua parlata e con un telefono cellulare con scheda rumena, sul quale erano memorizzate solamente le utenze dell’indagata e della madre di questa.

La misura cautelare e il sequestro preventivo

La badante rumena è stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari e al sequestro preventivo. Questa operazione è stata eseguita dalla polizia giudiziaria della Procura di Asti, in collaborazione con i carabinieri di Castagnole Lanze e i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Asti. L’arresto è avvenuto in seguito alle accuse di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace ai danni di una signora ottantenne, vedova e senza figli. La badante rumena avrebbe approfittato della depressione dell’anziana per convincerla ad andare in Romania, dove ha vissuto isolata per anni. Durante questo periodo, l’anziana non aveva contatti con le persone che conosceva in Italia e aveva un telefono cellulare con scheda rumena, sul quale erano memorizzate solo le utenze dell’indagata e della madre di quest’ultima.

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