Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 by Giordana Bellante
Un gruppo di otto bambini palestinesi, provenienti dalla Striscia di Gaza, è giunto a Trieste nella notte, accompagnato dalle loro famiglie. Cinque di loro presentano ferite di varia entità e amputazioni, mentre gli altri tre sono affetti da gravi patologie. Il loro viaggio verso la guarigione avrà inizio presso l’ Irccs Burlo Garofalo, dove verranno sottoposti a cure e trattamenti medici. Successivamente, troveranno accoglienza presso alcune famiglie e comunità religiose in Friuli Venezia Giulia. Questa operazione umanitaria, come sottolineato dal quotidiano Il Piccolo, non ha uguali finora in Italia.
‘arrivo a Trieste e le prime cure mediche
Il viaggio verso la speranza
Complessivamente, sono 21 le persone giunte al Trieste Airport nella notte, a bordo di un aereo privato che ha ottenuto il difficile via libera dall’ Egitto per atterrare in una base militare. ‘aereo ha trasportato i giovani pazienti e le loro famiglie verso una nuova vita, lontano dalle sofferenze e dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare nella Striscia di Gaza.
Le prime cure mediche all’ospedale Burlo Garofalo
Allo scalo di Ronchi, i bambini e le famiglie sono stati presi in carico da ambulanze e automezzi messi a disposizione dalla Regione tramite la Protezione civile. Sono stati poi portati all’ ospedale Burlo Garofalo di Trieste per una prima visita medica e per l’avvio del percorso di cura. ‘ospedale, specializzato in pediatria, offrirà loro le migliori cure possibili, con l’obiettivo di ridare loro la speranza di un futuro sereno.
‘operazione umanitaria e i suoi protagonisti
‘organizzazione Save a Child
A rendere possibile questa operazione umanitaria è stata la Ong inglese Save a Child, guidata da Sally Becker. ‘organizzazione si occupa di portare aiuto e sostegno ai bambini vittime di guerra, violenza e povertà in tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con Marino Andolina, ex pediatra del Burlo Garofalo, è stato possibile organizzare il trasferimento e la cura dei giovani pazienti palestinesi in Italia.
Marino Andolina, l’ex pediatra del Burlo in prima linea
Marino Andolina, da anni impegnato in missioni umanitarie, ha giocato un ruolo fondamentale nell’organizzazione di questa operazione. In pensione dal suo lavoro di pediatra presso l’ ospedale Burlo Garofalo, ha deciso di dedicare la sua vita alla causa dei bambini più bisognosi. Insieme a Save a Child, è stato in vari teatri di guerra, incluso l’ Iraq ai tempi dell’Isis, per portare aiuto e sostegno ai bambini vittime di conflitti e violenze.
‘accoglienza in Friuli Venezia Giulia e il futuro dei bambini palestinesi
‘accoglienza presso famiglie e comunità religiose
Terminate le cure mediche presso l’ ospedale Burlo Garofalo, i bambini palestinesi troveranno accoglienza presso alcune famiglie e comunità religiose in Friuli Venezia Giulia. Questa sarà per loro una nuova occasione per ricostruire la loro vita.