Barbera: voto fiducia debole, maxiemendamenti controversi

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Barbera: voto fiducia debole, maxiemendamenti controversi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione

Augusto Barbera eletto presidente della Consulta

Augusto Barbera è stato eletto all’unanimità presidente della Consulta, con una sola scheda bianca, probabilmente la sua. Barbera, professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Bologna, era già il presidente facente funzioni della Corte dal mese scorso. Con i suoi 85 anni, nato ad Aidone (Enna), guiderà la Consulta per un anno.

Barbera: auspicabile maggioranza ampia per le riforme

Durante la conferenza stampa, Barbera ha espresso l’auspicio che le riforme costituzionali vengano approvate con una maggioranza più ampia dei 2/3. Tuttavia, non si è espresso sul merito delle proposte, come ad esempio il premierato. Ha sottolineato l’importanza di seguire le strade costituzionali e ha ricordato che le modifiche costituzionali possono essere oggetto di sindacato della Corte costituzionale se sono in contrasto con i principi supremi della Costituzione.

Barbera critica il voto di fiducia e i maxi emendamenti

Barbera ha criticato la richiesta del voto di fiducia come espressione di debolezza della maggioranza. Ha definito i maxi emendamenti obbrobriosi, poiché raccolgono istanze, interessi e progetti che i parlamentari non riescono nemmeno a conoscere e su cui si chiede la fiducia. Ha sottolineato che tutto ciò crea problemi e preoccupa la Corte costituzionale. Ha invitato a non trasformare le espressioni di debolezza dei governi in prevaricazioni.

Impossibile per la maggioranza occupare la Consulta

Riguardo alle ipotesi di un assalto all’indipendenza della Corte da parte della maggioranza, Barbera ha definito tale allarmismo come un costituzionalismo ansioso che non è in linea con le regole vigenti. Ha sottolineato che oggi non è possibile occupare la Corte costituzionale. Se la maggioranza vuole eleggere un giudice, deve mettersi d’accordo con altre forze politiche o presentare un candidato che abbia un successo personale tale da spingere tutte le forze politiche a votarlo. La Corte non può essere occupata da nessuno.

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