Basilica di San Marco: Attacco di Ultima Generazione con Fango e Nesquik

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Basilica di San Marco: Attacco di Ultima Generazione con Fango e Nesquik - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 7 Dicembre 2023 by Redazione

Attivisti di Ultima Generazione contro la Basilica di San Marco a Venezia

Gli attivisti di Ultima Generazione hanno scatenato una protesta senza precedenti questa mattina, prendendo di mira la Basilica di San Marco a Venezia. Con un’azione audace, hanno spruzzato Nesquik sulla facciata laterale destra della basilica e versato fango sulle colonne. Ma non si sono fermati qui: hanno anche srotolato uno striscione che recitava “Fondo Riparazione”, chiedendo un finanziamento di 20 miliardi di euro per interventi a favore dei territori e delle popolazioni.

Durante il blitz, i giovani attivisti hanno scandito slogan scioccanti: “Venezia sarà presto sott’acqua, tutto questo sarà cancellato. Saremo sommersi dal fango e moriremo”. La loro azione mirava a richiamare l’attenzione sulle conseguenze imminenti del cambiamento climatico e sulla minaccia che incombe sulla città lagunare.

I manifestanti hanno sottolineato che la loro protesta era pacifica e che la basilica era già stata condannata dai governi che non stanno facendo abbastanza per contrastare la crisi climatica. Hanno sollevato una domanda provocatoria: “Di quanti secchi avremo bisogno quando il mare arriverà?” rivolgendosi al personale presente, che ha immediatamente iniziato le operazioni di pulizia.

“La sommersione di Venezia è una certezza scientifica”, hanno affermato gli attivisti. “Il fango è stato rimosso da persone che si preoccupano di questa chiesa. Ma tre secchi non saranno sufficienti per rimuovere l’acqua del mare. Se vogliamo fare qualcosa, dobbiamo farlo adesso. Se teniamo a San Marco, dobbiamo agire immediatamente”.

La richiesta di un fondo di riparazione

La richiesta principale degli attivisti è quella di un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per affrontare le sfide che Venezia e le sue popolazioni stanno affrontando. Questi fondi sarebbero destinati a interventi urgenti per proteggere la città dalle inondazioni e per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Secondo gli attivisti, la sommersione di Venezia è una minaccia imminente e richiede azioni concrete da parte dei governi. “Se vogliamo preservare il patrimonio culturale e storico di Venezia, dobbiamo agire ora”, hanno affermato. “Non possiamo permettere che questa città unica venga cancellata dalle acque”.

La necessità di agire immediatamente

La protesta degli attivisti di Ultima Generazione ha messo in luce l’urgenza di agire per proteggere Venezia e le sue meraviglie storiche. La città lagunare è un patrimonio dell’umanità e rappresenta una delle destinazioni turistiche più amate al mondo. Tuttavia, il cambiamento climatico sta mettendo a rischio la sua sopravvivenza.

Gli attivisti hanno sottolineato che la rimozione del fango dalla basilica dimostra che ci sono persone che si preoccupano di preservare questo luogo iconico. Tuttavia, è necessario fare molto di più per affrontare la minaccia delle inondazioni e proteggere Venezia per le generazioni future.

La protesta degli attivisti di Ultima Generazione ha scosso Venezia e il mondo intero, richiamando l’attenzione sulla necessità di agire immediatamente per proteggere la città lagunare. La richiesta di un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro è un appello urgente ai governi affinché prendano sul serio la minaccia del cambiamento climatico e agiscano per preservare il patrimonio unico di Venezia.

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