Battaglia contro il falso Made in Italy: Protesta al porto di Salerno degli agricoltori Coldiretti

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Battaglia contro il falso Made in Italy: Protesta al porto di Salerno degli agricoltori Coldiretti - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2024 by Francesca Monti

Gli agricoltori di Coldiretti hanno dato vita a una vibrante protesta al porto di Salerno, esprimendo il loro fermo dissenso contro l’arrivo di una nave carica di pomodori provenienti dalla Cina. Un evento che si inserisce nella più ampia campagna “No fake in Italy“, volta a contrastare la contraffazione dei prodotti italiani nel mondo.

La protesta al porto di Salerno: agricoltori contro l’importazione di pomodori cinesi

‘azione dimostrativa ha visto la partecipazione di circa 150 manifestanti, impegnati in un presidio sia via mare che sulla terraferma. Sei gommoni hanno solcato le acque del porto campano, in concomitanza con la manifestazione sulla terraferma. Un blitz mirato a contrastare l’arrivo di 40 container contenenti pomodoro cinese, simbolo della concorrenza sleale che il settore agroalimentare italiano si trova ad affrontare.

La protesta, organizzata da Coldiretti in collaborazione con le realtà locali, ha voluto sottolineare la necessità di tutelare il vero Made in Italy, un patrimonio di qualità e tradizione che rischia di essere compromesso dalla diffusione di prodotti contraffatti.

La campagna “No fake in Italy”: la battaglia di Coldiretti per il Made in Italy

La campagna “No fake in Italy“, di cui la protesta di Salerno è solo l’ultimo atto, è portata avanti da Coldiretti a livello nazionale e continentale. ‘obiettivo è quello di frenare la piaga della copia del prodotto italiano in giro per il mondo, un fenomeno che danneggia non solo l’economia del settore, ma anche la reputazione del Made in Italy nel mondo.

Coldiretti Caserta, in una nota ufficiale, ha espresso “il massimo supporto ai partecipanti alla manifestazione al porto di Salerno, ma anche a quella avvenuta negli stessi momenti a Bari”. ‘organizzazione ha ribadito il proprio impegno nella tutela del Made in Italy e nella battaglia alla concorrenza sleale nel comparto agroalimentare, sottolineando come gli uomini e le donne della federazione di Terra di Lavoro saranno sempre in prima fila in questa lotta.

‘azione dimostrativa di Salerno è quindi solo l’inizio di una battaglia più ampia, che vede coinvolti gli agricoltori italiani e le istituzioni, impegnati a tutelare la qualità e l’autenticità dei prodotti italiani nel mondo. Una battaglia che si gioca non solo sulle tavole degli italiani, ma anche sui mercati internazionali, dove il Made in Italy deve fare i conti con la concorrenza sleale di prodotti contraffatti.

La protesta di Salerno, con i suoi 150 manifestanti e i sei gommoni, è quindi un segnale forte inviato al mondo: l’Italia non è disposta a cedere il suo patrimonio agroalimentare alla contraffazione e alla concorrenza sleale. La campagna “No fake in Italy” è solo l’inizio di una lotta che si preannuncia lunga e difficile, ma necessaria per salvaguardare la qualità e l’autenticità del Made in Italy.

La battaglia contro il falso Made in Italy è una sfida che riguarda tutti, consumatori, produttori e istituzioni. Una sfida che si gioca sul fronte della qualità, dell’autenticità e della trasparenza, valori che il Made in Italy deve continuare a rappresentare nel mondo. La protesta di Salerno è quindi un appello alla mobilitazione generale, per difendere un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani e che deve essere salvaguardato per le generazioni future.

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