Bella Hadid fa mea culpa dopo la polemica sulla campagna Adidas con la scarpa SL72

Bella Hadid Fa Mea Culpa Dopo Bella Hadid Fa Mea Culpa Dopo
Bella Hadid fa mea culpa dopo la polemica sulla campagna Adidas con la scarpa SL72 - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2024 by Giordana Bellante

Bella Hadid si trova al centro di una controversa polemica legata alla sua partecipazione in una campagna pubblicitaria di Adidas. Il modello di scarpa, la SL72, richiama tragici eventi legati alle Olimpiadi di Monaco del 1972, dove undici atleti israeliani furono presi in ostaggio e uccisi. La situazione ha sollevato gravi accuse nei confronti del marchio, spingendo la top model a rompere il silenzio e a riflettere su quanto accaduto.

La controversia sulla campagna pubblicitaria di Adidas

Adidas ha lanciato una nuova campagna che ha visto Bella Hadid come protagonista, indossando il modello SL72, un modello di sneaker con una storia controversa. La campagna è stata accusata di insensibilità, dato che si ricollega a un evento storico drammatico per la comunità israeliana. L’American Jewish Committee ha espresso preoccupazione, definendo la scelta di Hadid come una negligenza o una provocazione deliberata.

La reazione del pubblico è stata immediata e forte, con molti che hanno interpretato la presenza della modella palestinese come un atto di antisemitismo velato. La critica ha messo a fuoco la sensibile questione politica israeliano-palestinese, trasformando la campagna pubblicitaria in un tema di accesa discussione sociale.

Il confronto con il passato doloroso ha costretto Adidas a fare delle scelte difficili. L’azienda ha riconosciuto che, sebbene i legami con eventi storici fossero del tutto involontari, la risonanza emotiva della campagna ha avuto effetti indesiderati.

La risposta di Bella Hadid

Di fronte alla crescente controversia, Bella Hadid ha deciso di esprimere la sua posizione riguardo alla campagna. Secondo la modella, l’intento non era di evocare una tragedia, e ha sottolineato che non era a conoscenza della connessione storica legata alla sneaker. Ha affermato: “Avrei dovuto informarmi meglio“, dimostrando di riconoscere la gravità della situazione.

Hadid ha ribadito che la sua eredità palestinese non rappresenta né promuove il terrorismo. “La Palestina non è sinonimo di terrorismo“, ha dichiarato, esprimendo il desiderio di separare la campagna dalle attuali tensioni geopolitiche. Ha anche espresso il suo sostegno a iniziative umanitarie per Gaza, affermando di non credere nell’odio in nessuna forma.

Questo mea culpa ha sollevato interrogativi sulla responsabilità delle figure pubbliche nel condurre campagne pubblicitarie, specialmente quando coinvolgono temi delicati come quelli legati alla storia e all’identità nazionale.

Le conseguenze per Adidas e la campagna

Dopo le reazioni negative, Adidas ha ufficialmente chiesto scusa e ha definito l’accaduto come un “errore non intenzionale”. L’azienda ha preso la decisione di ritirare la pubblicità, ma le scarpe SL72 rimangono comunque disponibili per l’acquisto sul sito web.

Nonostante l’uscita dalla controversia, Adidas si trova a dover affrontare una crisi di immagine, che si somma a problemi precedenti, come la contestata partnership con Ye . La situazione attuale ha messo in evidenza la sfida che il marchio deve affrontare nel mantenere un’immagine positiva mentre si relaziona a eventi di rilevanza storica e sociale.

Adidas ha ribadito di essere consapevole dei legami con tragici eventi storici, e di aver iniziato a valutare le proprie strategie di comunicazione per evitare repercussioni simili in futuro. La situazione rappresenta un caso di studio significativo sull’intersezione tra marketing, cultura e responsabilità sociale nel mondo contemporaneo.

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