Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Beniamino Zuncheddu: 33 anni di carcere per un errore giudiziario
Beniamino Zuncheddu è finalmente un uomo libero dopo quasi 33 anni di carcere. La Corte d’appello penale di Roma ha stabilito con una sentenza del 26 gennaio 2024 che l’ex pastore sardo è innocente della strage di Sinnai dell’8 gennaio 1991, per la quale era stato condannato all’ergastolo. Un labirinto di bugie, depistaggi e false testimonianze ha contaminato le prove e fuorviato gli iter processuali. La Corte di Appello di Roma ha anche disposto l’invio degli atti relativi a tre false testimonianze alla procura di Roma, tra cui quella dell’allora poliziotto che svolse le indagini e che mostrò una foto di Beniamino Zuncheddu a uno dei testimoni, suggerendone la conferma dell’individuazione e del riconoscimento.
Una vita dietro le sbarre senza colpe
Beniamino ha trascorso quasi 33 anni dietro le sbarre senza aver commesso alcun reato. É entrato in carcere a 27 anni e ne è uscito a 59 anni con l’ordinanza di scarcerazione disposta dalla Corte d’appello penale di Roma il 25 novembre 2023. Poi è stato definitivamente assolto il 26 gennaio 2024. Durante la sua detenzione, non essendosi mai dichiarato colpevole, non ha potuto usufruire degli istituti premiali previsti dalla legge. Ha passato il suo tempo in diverse carceri, da Badu ‘e Carros a Nuoro, al vecchio istituto penitenziario di Cagliari e al nuovo di Uta. Anno dopo anno, di cella in cella, pur essendo innocente.
Il podcast “Innocente” racconta la storia di Beniamino Zuncheddu
La storia di Beniamino Zuncheddu è al centro del podcast originale “Innocente. La storia di Beniamino Zuncheddu”, prodotto dal Sole 24 Ore e da Radio 24. Il podcast racconta l’errore giudiziario più grande nella storia della giustizia italiana attraverso le voci dei protagonisti. Un innocente in carcere per quasi 33 anni, incastrato da menzogne, false testimonianze e depistaggi. La storia è stata approfondita attraverso la lettura dei fascicoli processuali e la conoscenza dei protagonisti, a partire da Beniamino Zuncheddu, la sua famiglia e la comunità di Burcei, il suo paese d’origine, che lo ha sempre sostenuto.
L’avvocato Mauro Trogu, difensore di Beniamino Zuncheddu, ha commentato la sentenza di assoluzione dicendo: “Beniamino non meritava quello che ha subito. Abbiamo studiato tanto e ci siamo convinti dell’innocenza di Beniamino. Le prove a carico erano contraddittorie e le indagini difensive hanno dimostrato la falsità di quelle prove. Auguro a chiunque abbia anche solo un minimo dubbio di incontrarci e questo dubbio verrà cancellato”. La storia di Beniamino Zuncheddu è un triste esempio di come un errore giudiziario possa rovinare una vita, ma è anche un segnale di speranza per coloro che lottano per la giustizia.