Bigon: il rifiuto del “fine vita” potrebbe segnare la fine del pluralismo nel Pd

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Bigon: il rifiuto del "fine vita" potrebbe segnare la fine del pluralismo nel Pd - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

La consigliera dem Anna Maria Bigon difende il suo voto sulla legge sul fine vita

La consigliera dem Anna Maria Bigon si difende dalle critiche ricevute dopo il suo voto contrario alla legge sul fine vita in Veneto. Nonostante la pressione e le possibili conseguenze, Bigon si mantiene ferma sulle sue posizioni. In una dichiarazione, afferma: “Con il mio voto sono stata all’interno di quelli che sono i principi del Pd. Non vedo di cosa dovrei pentirmi. Non potevo far altro che esercitare la mia scelta. Se poi mi butteranno fuori, ne prenderò atto”.

Bigon si riferisce alle possibili conseguenze che potrebbe subire all’interno del Partito Democratico, se il suo incarico venisse messo in discussione. In merito a ciò, Bigon afferma di aver appreso della possibile revoca del suo incarico tramite una mail. La consigliera dem considera questa eventualità come una sanzione ingiustificata, a meno che non venga messa in discussione la pluralità di opinioni all’interno del partito. Secondo Bigon, se ciò accadesse, sarebbe la fine del Pd.

La legge sul fine vita e il voto di Anna Maria Bigon

La legge sul fine vita in Veneto ha suscitato un acceso dibattito politico e sociale. La proposta di legge prevedeva la possibilità di accedere a cure palliative e alla sedazione profonda per i pazienti in fase terminale. Tuttavia, la legge è stata bocciata con il voto contrario di Anna Maria Bigon, che ha spiegato la sua decisione in base ai principi del Partito Democratico.

La reazione alla decisione di Anna Maria Bigon

La decisione di Anna Maria Bigon di votare contro la legge sul fine vita ha suscitato reazioni contrastanti. Molti esponenti politici e attivisti per i diritti civili hanno criticato la sua scelta, sostenendo che la legge avrebbe garantito una maggiore dignità e autonomia ai pazienti in fase terminale. Tuttavia, Bigon ha difeso il suo voto, sostenendo di aver agito in linea con i principi del suo partito.

In conclusione, la consigliera dem Anna Maria Bigon si mantiene ferma sulla sua decisione di votare contro la legge sul fine vita in Veneto. Nonostante le possibili conseguenze, Bigon difende il suo voto come coerente con i principi del Partito Democratico. Resta da vedere come il partito reagirà alla sua posizione e se ci saranno conseguenze per il suo incarico.

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