Blue Monday: il 18 gennaio, la giornata più triste dell’anno

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Blue Monday: il 18 gennaio, la giornata più triste dell'anno - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2024 by Redazione

Gennaio: il mese del benessere mentale e del Blue Monday

Il mese di gennaio non è mai facile da affrontare, soprattutto a causa del temuto Blue Monday, che quest’anno cade il 16 gennaio. Questo giorno è stato definito come il “giorno più triste dell’anno” in base a un’equazione matematica sviluppata nel 2005 dal dottor Cliff Arnall, ma ormai la sua validità è messa in discussione. Tuttavia, c’è qualcosa di reale nella tristezza che si prova dopo le festività natalizie: si torna al lavoro e le prossime vacanze sembrano molto lontane. Secondo un’analisi di ProntoPro, il marketplace per i servizi professionali, gennaio è un momento particolarmente sensibile per i consulti psicologici, con un picco di domanda nella settimana del Blue Monday.

Il picco delle richieste di supporto psicologico

L’analisi condotta da ProntoPro ha rivelato che nella settimana del Blue Monday le richieste di supporto psicologico superano di oltre il 10% quelle effettuate nei primi 7 giorni dell’anno. Nel gennaio 2023, ad esempio, le richieste di consulenza avvenute in concomitanza con il “lunedì triste” hanno raggiunto il 28%, rispetto al 17% della prima settimana e alla media mensile del 20%. Un andamento simile è stato riscontrato negli anni precedenti, con la settimana del Blue Monday che ha concentrato rispettivamente il 24%, il 22% e il 25% delle richieste nel 2022, 2021 e 2020, mentre la media mensile si è sempre attestata intorno al 20%. Inoltre, gennaio è il mese in cui si registra un aumento significativo della domanda di psicologi su ProntoPro.it, con il 21% delle richieste nel primo mese dell’anno, rispetto a una media annuale leggermente superiore all’8%.

La Gen Z e il benessere mentale

Secondo i dati raccolti da ProntoPro, la Generazione Z è quella che cerca più frequentemente il supporto di uno psicologo, rappresentando il 44% delle richieste. Questa generazione, composta da giovani tra i 19 e i 25 anni, mostra un crescente interesse per il benessere mentale e registra la percentuale di crescita più elevata rispetto all’anno precedente nella domanda di servizi psicologici, con un aumento del 6% rispetto alle altre fasce d’età. Seguono i Millennial (26-35 anni), che rappresentano il 26% delle richieste di supporto psicologico. Solo il 14% delle richieste proviene dalle persone tra i 36 e i 50 anni, con una diminuzione del 3% rispetto al 2022, mentre l’8% è rappresentato dai giovani tra i 10 e i 18 anni, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Infine, solo il 7% delle richieste proviene dalle persone di età superiore ai 51 anni.

I problemi d’ansia e le altre motivazioni per la consulenza psicologica

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale ci sono oltre 300 milioni di persone che soffrono di problemi d’ansia, il disturbo più comune legato al benessere mentale, che in Italia coinvolge quasi 2,5 milioni di cittadini. I dati raccolti da ProntoPro confermano questa tendenza, con oltre il 60% delle richieste di supporto psicologico che riguardano problemi di ansia, stress, attacchi di panico e paure, un aumento del 5% rispetto al 2022. Altre motivazioni comuni per rivolgersi a uno specialista includono problemi di personalità, come la bassa autostima o la rabbia, che interessano il 50% dei richiedenti. Le richieste per problemi relazionali (32%), depressione (29%), traumi (20%), problemi sessuali o di coppia (18%), disturbi alimentari (12%) e dipendenze (7%) sono meno frequenti. Infine, il 26% degli utenti cerca una consulenza generica.

Bisogni specifici per fasce d’età

Analizzando i dati, emerge che le diverse fasce d’età hanno bisogni specifici. Ad esempio, i ragazzi tra i 10 e i 18 anni sono quelli che più degli altri cercano supporto per disturbi alimentari (16%, 4 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale). Tra i 26 e i 35 anni, invece, si ricorre più frequentemente alla terapia per dipendenze (10%) e problemi relazionali (33%), quest’ultimo dato superiore solo nella fascia 19-25. Tra i 36 e i 50 anni si registra la percentuale più alta di richieste di supporto per problemi di coppia (27%, rispetto alla media nazionale del 18%). I genitori preoccupati per i bambini sotto i 10 anni cercano principalmente una consulenza generica, mentre le richieste di supporto per la depressione arrivano principalmente dagli over 50.

In conclusione, gennaio è un mese in cui la domanda di supporto psicologico aumenta, con la settimana del Blue Monday che registra un picco significativo. La Generazione Z è quella che cerca più frequentemente il supporto di uno psicologo, mentre i problemi d’ansia sono la motivazione principale per rivolgersi a uno specialista. Le diverse fasce d’età hanno bisogni specifici, che vanno dai disturbi alimentari tra i giovani agli problemi di coppia tra i 36 e i 50 anni. È importante prestare attenzione al benessere mentale e cercare il supporto necessario quando ne abbiamo bisogno.

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