Bossetti non potrà analizzare reperti nel caso Yara

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Bossetti non potrà analizzare reperti nel caso Yara - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2024 by Redazione

La difesa di Massimo Bossetti perde il ricorso in Cassazione

La Corte Suprema ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio. I giudici hanno stabilito che la difesa potrà solo prendere visione dei reperti della vittima, senza poterli analizzare. I legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini avevano presentato un ricorso straordinario per ottenere l’autorizzazione a esaminare gli abiti della giovane ginnasta di Brembate, compresi leggings, slip, scarpe, felpa e giubbotto, nonché il DNA, che rappresenta la prova principale contro Bossetti.

La difesa non potrà analizzare i reperti della vittima

Nonostante il tentativo della difesa di ottenere l’autorizzazione a esaminare i reperti della vittima, la Corte Suprema ha stabilito che ciò non sarà possibile. I giudici hanno deciso che la difesa potrà solo prendere visione degli abiti di Yara Gambirasio e del DNA, senza poterli analizzare. Questa decisione rappresenta un duro colpo per la difesa di Bossetti, che sperava di poter mettere in discussione la prova principale contro il suo assistito.

La prova regina contro Bossetti

Il DNA è stato considerato la prova regina nel processo contro Massimo Bossetti. È stato trovato sul corpo di Yara Gambirasio e ha portato all’identificazione dell’imputato. La difesa aveva sperato di poter analizzare il DNA e gli abiti della vittima per cercare di dimostrare l’innocenza di Bossetti. Tuttavia, la decisione della Corte Suprema di limitare la difesa alla sola visione dei reperti rappresenta un ostacolo significativo per la strategia difensiva.

In conclusione, la difesa di Massimo Bossetti ha perso il ricorso in Cassazione e non potrà analizzare i reperti della vittima, ma solo prenderne visione. La Corte Suprema ha respinto la richiesta dei legali di Bossetti di esaminare gli abiti di Yara Gambirasio e il DNA, che costituiscono la prova principale contro l’imputato. Questa decisione rappresenta un duro colpo per la difesa, che sperava di poter mettere in discussione la prova regina del processo.

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