Brandizzo ricorda con commozione i cinque operai morti nell’incidente ferroviario: giustizia e sicurezza al centro delle commemorazioni

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Brandizzo ricorda con commozione i cinque operai morti nell'incidente ferroviario: giustizia e sicurezza al centro delle commemorazioni - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2024 by Redazione

Le commemorazioni di Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo hanno avuto luogo oggi a Brandizzo, in provincia di Torino, in ricordo dei cinque operai deceduti in un tragico incidente sul lavoro avvenuto lo scorso anno mentre erano impegnati in lavori sulla rete ferroviaria. In un’atmosfera di profonda tristezza e determinazione, sono emerse forti richieste di giustizia e di un impegno rinnovato per la sicurezza sul lavoro.

Cerimonia commemorativa davanti alla stazione ferroviaria

La giornata è iniziata alle 9.30 con una cerimonia tenutasi davanti al monumento commemorativo situato nei pressi della stazione ferroviaria. I rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato hanno partecipato attivamente, posando una corona di fiori in segno di rispetto per le vittime. Tutti i dipendenti hanno onorato la memoria degli operai con un minuto di raccoglimento, un momento toccante che ha unito i presenti nel dolore condiviso di una perdita inaccettabile.

Durante la commemorazione, la sindaca di Brandizzo, Monica Durante, ha espresso il dolore e l’apprezzamento della comunità per il sacrificio degli operai. “Ogni operaio che ha perso la vita qui – ha dichiarato Durante – poteva essere un nostro caro. Sulla sicurezza sul lavoro va mantenuta alta l’attenzione.” Inoltre, il sindaco ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile al momento dell’avvio del processo, evidenziando così l’impegno delle istituzioni a garantire giustizia per le famiglie delle vittime.

Le richieste di giustizia delle famiglie

Un momento di particolare intensità è stato rappresentato dagli interventi dei familiari di Kevin Laganà, che hanno preso la parola per esprimere il loro dolore e le loro richieste. “Chiediamo giustizia. Non è possibile morire sul lavoro. Chi va a lavorare deve tornare a casa. Siamo tutti qui uniti per chiedere questo. Essere qui fa malissimo, ma continueremo questa battaglia fino a quando non saranno individuati i responsabili,” hanno affermato con voce decisa. La loro testimonianza ha risuonato nel cuore di tutti i presenti, rafforzando un legame di solidarietà e determinazione nella lotta per la verità.

Nella piazza davanti alla stazione, due striscioni sono stati affissi, a sottolineare la richiesta di giustizia per i lavoratori e la necessità di maggiori misure di sicurezza. La presenza di questi simboli, oltre a rappresentare il cordoglio, enfatizza l’urgenza di mettere al centro il tema della sicurezza sul lavoro.

Un appello ai cambiamenti necessari nella sicurezza sul lavoro

Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, è intervenuta durante le commemorazioni per sottolineare l’importanza di un cambio di passo in materia di sicurezza. “A seguito della tragedia della Thyssen a Torino è entrato in vigore il testo unico sulla sicurezza. Dopo Brandizzo serve un cambio di passo ancora più forte. Quel testo unico è valido e l’Europa ce lo invidia. Ma ci sono elementi che non bastano più,” ha dichiarato Gribaudo.

L’intervento ha messo in evidenza la necessità di rivedere l’intera filiera di appalti e subappalti, per garantire che i lavoratori ricevano un’adeguata formazione. “Chi sostiene che a Brandizzo sia stato solo un errore umano, sbaglia. A monte di tutto c’è la mancanza di formazione, la paga troppo bassa e una spinta a lavorare più rapidamente. Questo condiziona l’esecuzione del lavoro,” ha continuato la presidente, chiamando tutti alla responsabilità e all’azione.

Gribaudo ha chiuso il suo intervento chiedendo un intenso controllo sui subappalti, evidenziando che, sebbene siano stati fatti alcuni progressi, ciò non basta. “La lotta per la sicurezza sul lavoro deve continuare, perché ogni vita conta e nessun lavoratore dovrebbe mai rischiare la propria vita in nome del profitto.”

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