Briganti, la nuova serie Netflix: un’avventura picaresca tra storia e leggenda

Briganti La Nuova Serie Netfl Briganti La Nuova Serie Netfl
Briganti, la nuova serie Netflix: un'avventura picaresca tra storia e leggenda - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi

La nuova serie italiana di Netflix, “Briganti”, si presenta come un ambizioso racconto di avventura e atmosfere da film western, ambientato nel Sud Italia del 1862. La fiction, composta da 6 puntate, segue le vicende di Filomena De Marco, una giovane donna costretta a fuggire dal marito violento e a unirsi a una banda di briganti. La storia si ispira a eventi e personaggi realmente esistiti, ma romanza e rivisita la controversa figura del brigante, creando una novella poco filologica ma attraente. In questo articolo, esploreremo la trama, i personaggi e le ambientazioni della serie, analizzandone i punti di forza e le debolezze.

La trama: una donna, un tesoro e una banda di briganti

La storia di “Briganti” si svolge nel 1862, nel Sud Italia appena unificato. La giovane Filomena De Marco è sposata a un ricco possidente terriero che la tratta con violenza e soprusi. Un giorno, dopo aver aiutato il figlio malato di una parente, Filomena viene picchiata dal marito e costretta a scappare, portando con sé una mappa del tesoro dell’oro del Sud. La donna vuole trovare Michelina De Cesare, simbolo di speranza e lotta contro gli invasori, ma viene catturata dalla banda Monaco, capeggiata dal temuto Pietro Monaco e dalla sua compagna, Ciccilla. Filomena diventa così una fuggiasca ricercata dal generale Fumel e da Giuseppe Schiavone, un ex garibaldino disilluso noto come Sparviero. La caccia all’oro perduto diventa il principale obiettivo di tutti, tra mascalzoni e tutori della legge.

personaggi: tra storia e finzione

La serie prende spunto da eventi e personaggi storici, come la questione meridionale e il fenomeno del brigantaggio. Filomena ha nome e vicende in comune con Filomena Pennacchio, brigantessa campana nota per essere una sanguinaria assassina e compagna dello Sparviero. Tuttavia, la Filomena di “Briganti” è una figura coraggiosa e leale, pronta a sacrificarsi per il bene comune. Anche Giuseppe Schiavone è ispirato all’omonimo personaggio storico, considerato tra i briganti più miti e umani. La serie si ispira a film come “Il brigante di Tacca del Lupo” di Pietro Germi e “Li chiamarono… briganti!” di Pasquale Squitieri, ma sceglie di non legarsi tenacemente alla versione neoborbonica della storia, costruendo una favola noir piacevole e divertente.

Le ambientazioni e le figure femminili: un tocco di verità

La serie trova una propria identità grazie all’uso del dialetto, alla cura dei costumi e delle ambientazioni, e alla presenza di tre intense figure femminili al centro del racconto. La scenografica cittadella-prigione di Mignano sottolinea la ferocia dell’esercito piemontese, mentre le figure di Filomena, Ciccilla e Michelina De Cesare portano un valore aggiunto al racconto, lontano da facili derive femministe. Sarà una di loro a liberare il meridione dal tiranno? Un omaggio alle pioniere e a lungo dimenticate artefici di un Risorgimento che non parla solo al maschile.

La serie “Briganti” presenta una trama avvincente e personaggi ispirati a figure storiche, ma non si lega tenacemente alla versione neoborbonica della storia. La cura dei dettagli e la presenza di intense figure femminili al centro del racconto

Keep Up to Date with the Most Important News

By pressing the Subscribe button, you confirm that you have read and are agreeing to our Privacy Policy and Terms of Use