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Cambio di management al Teatro di Roma: governance duale per il rilancio culturale

Il Teatro di Roma, storica istituzione culturale che gestisce i prestigiosi spazi di Argentina, India e Torlonia, si avvia verso una nuova fase gestionale. Dopo lunghe discussioni e contrasti, l’assemblea dei soci ha approvato un cambiamento significativo nello statuto. Entrano in scena due nuove figure di direzione: un direttore generale e un direttore artistico. Questa evoluzione è vista come un passo decisivo per l’ottimizzazione delle strategie culturali e artistiche della fondazione, in attesa del termine dei lavori al Teatro Valle.

Nuova governance: due direttori per una strategia culturale condivisa

La modifica dello statuto

L’assemblea dei soci del Teatro di Roma, composta da rappresentanti del ministero della Cultura, della Regione Lazio e di Roma Capitale, ha dato il via libera a una modifica dello statuto fondamentale per il futuro dell’istituzione. Da ora in avanti, il management del teatro sarà guidato da due direttori: uno generale, che avrà un ruolo di coordinamento e amministrazione, e uno artistico, incaricato di curare le proposte culturali e artistiche. Questa governance duale è stata concepita per garantire un approccio integrato nella gestione delle attività teatrali, affrontando le sfide contemporanee con un team di leadership diversificato.

Le dichiarazioni istituzionali

Miguel Gotor, assessore alla cultura, ha commentato positivamente le decisioni del 27 settembre, sottolineando che queste rappresentano un cambiamento cruciale nel modello gestionale della fondazione. La nuova governance mira a migliorare la collaborazione tra le varie entità coinvolte e a rendere il Teatro di Roma una realtà ancora più vitale nel panorama culturale romano. Questa intesa, ottenuta dopo intensi confronti, si propone di facilitare una gestione più fluida e incentrata sull’ascolto delle esigenze del territorio e del pubblico.

Le polemiche precedenti: il caso De Fusco

Il conflitto per la nomina

L’approvazione della nuova governance arriva dopo una serie di turbolenze che hanno interessato la fondazione. La nomina di Luca De Fusco come direttore artistico lo scorso gennaio ha creato forti tensioni tra Roma Capitale e Regione Lazio. L’assenza di un accordo preliminare ha alimentato strali e conflitti politici, con posizioni contrapposte tra partiti di diversa estrazione. Miguel Gotor ha denunciato una presunta “occupazione” da parte della destra di un’istituzione culturale cruciale, innescando un acceso dibattito che ha coinvolto attori della cultura e dello spettacolo.

La risoluzione delle controversie

In un clima di conflitto e acesa dialettica politica, i mesi successivi hanno visto una serie di incontri e confronti finalizzati a trovare un accordo condiviso. I cambiamenti presenti nello statuto sono stati il frutto di questa mediazione, volta a superare le tensioni attraversate dalla fondazione. L’idea di introdurre una governance a doppia direzione è stata accolta come una soluzione che potrebbe scongiurare ulteriori conflitti e promuovere un dialogo produttivo nel mid-term.

Verso il futuro: nuove nomine e obiettivi ambiziosi

Nome in arrivo

Con la riconfigurazione del management, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è pronto a ufficializzare le nuove nomine. Miguel Gotor ha annunciato che, nelle prossime settimane, si procederà a sistemare le figure chiave per far sì che il Teatro di Roma possa affrontare le sfide imminenti. Questa rapida successione è vista come cruciale non solo per il rispetto delle scadenze, ma anche per garantire continuità nelle offerte culturali al pubblico.

L’impegno di Francesco Siciliano

Francesco Siciliano, presidente della Fondazione, ha espresso il proprio entusiasmo per la nuova fase che il Teatro si appresta ad affrontare. La volontà di rafforzarsi come istituzione culturale di riferimento è chiara, così come l’intenzione di costruire una relazione più forte con il territorio e il pubblico. Con l’ausilio del futuro direttore generale, si prospetta un dialogo continuo e un approccio collaborativo, oltre a un incremento della varietà e della qualità delle proposte artistiche.

L’ottimismo sulla capacità del Teatro di Roma di affrontare le sfide future è tangibile, indicando un percorso di crescita e rinnovamento nell’ambito della cultura capitolina.

Luisa Pizzardi

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