Caso corruzione Liguria: richiesta di attenuazione della misura per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova

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Caso corruzione Liguria: richiesta di attenuazione della misura per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale di Genova - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Contesto: ‘ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini, è al centro di un’inchiesta per corruzione che ha scosso la Regione Liguria e portato agli arresti domiciliari il presidente Giovanni Toti. In carcere dal 7 maggio, Signorini ha recentemente richiesto l’attenuazione della misura attraverso i suoi legali, Enrico e Mario Scopesi.

La richiesta dei legali di Signorini

legali di Paolo Emilio Signorini, Enrico e Mario Scopesi, hanno depositato una richiesta per l’attenuazione della misura cautelare a seguito dell’interrogatorio di lunedì. Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex amministratore delegato di Iren, è stato incarcerato per corruzione il 7 maggio nell’ambito di un’inchiesta che ha sconvolto la Regione Liguria e portato agli arresti domiciliari il presidente Giovanni Toti.

Secondo quanto riportato dai media, gli avvocati Scopesi hanno richiesto i domiciliari per Signorini dopo l’interrogatorio di fronte ai pm Luca Monteverde e Federico Manotti. Durante l’interrogatorio, Signorini avrebbe ammesso di aver ricevuto telefonate da Toti per accelerare la pratica del Terminal Rinfuse, sostenendo però che si trattava di una cosa “normale”, dato che la pratica risaliva al 2019.

Signorini avrebbe inoltre riconosciuto la “sostanziale inappropriatezza” di aver frequentato Toti, che ha sempre considerato un amico. “Col senno di poi ho capito che non era un comportamento adeguato, ma tutto il mio operato è stato fatto nell’interesse del porto e degli operatori portuali”, avrebbe dichiarato durante l’interrogatorio.

‘inchiesta che ha sconvolto la Liguria

‘inchiesta che ha portato all’arresto di Signorini e agli arresti domiciliari di Toti ha scosso la Regione Liguria. ‘indagine, condotta dai pm Monteverde e Manotti, si concentra sulla gestione del Terminal Rinfuse del porto di Genova e sulle presunte pressioni esercitate da Toti su Signorini per accelerare la pratica.

Secondo le accuse, Toti avrebbe esercitato pressioni su Signorini affinché accelerasse la pratica del Terminal Rinfuse, in cambio di favori politici. Signorini avrebbe quindi agito nell’interesse di Toti, accelerando la pratica nonostante le resistenze degli operatori portuali.

‘inchiesta ha portato all’arresto di Signorini e agli arresti domiciliari di Toti, nonché all’iscrizione nel registro degli indagati di altre persone coinvolte nell’inchiesta. La richiesta dei legali di Signorini di attenuazione della misura cautelare sarà ora valutata dai magistrati competenti, che dovranno decidere se accoglierla o meno.

‘inchiesta prosegue nel frattempo, con gli investigatori impegnati a ricostruire la rete di relazioni e di interessi che avrebbero portato alle presunte pressioni esercitate da Toti su Signorini. La vicenda ha suscitato grande scalpore in Liguria, dove la gestione del porto di Genova è da sempre al centro di interessi politici ed economici.

Signorini, da parte sua, continua a dichiararsi estraneo alle accuse, sostenendo di aver agito sempre nell’interesse del porto e degli operatori portuali. suoi legali, Enrico e Mario Scopesi, confidano nell’attenuazione della misura cautelare, in attesa dell’esito dell’inchiesta.

La richiesta di attenuazione della misura cautelare per Signorini rappresenta quindi un nuovo capitolo di questa complessa vicenda, che vede coinvolti alcuni dei principali esponenti politici ed economici della Regione Liguria. La decisione dei magistrati sarà attesa con grande interesse, in un clima di generale attesa per l’esito dell’inchiesta.

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