Caso Regeni, nuovi dettagli agghiaccianti sulle torture subite emergono dal processo ai servizi segreti egiziani - Occhioche.it
Introduzione:
La tragica vicenda di Giulio Regeni, ricercatore italiano brutalmente ucciso in Egitto nel 2016, torna a far parlare di sé nel processo ai quattro membri dei servizi segreti egiziani accusati del suo omicidio. Durante l’audizione della scorsa settimana, il medico legale Vittorio Fineschi, consulente della Procura di Roma, ha fornito dettagli agghiaccianti sulle torture subite dal giovane ricercatore prima della sua morte. Ecco cosa è emerso.
Il medico legale Vittorio Fineschi ha fornito una descrizione dettagliata delle torture subite da Giulio Regeni durante la sua audizione nel processo ai quattro presunti membri dei servizi segreti egiziani. Secondo quanto riferito, il giovane ricercatore italiano è stato sottoposto a ripetute sessioni di torture, tra cui pugni, calci, bruciature di sigaretta e bastonate sui piedi. Inoltre, le sue mani e i suoi piedi erano ammanettati, limitando ulteriormente la sua capacità di difendersi.
Fineschi ha sottolineato che l’autopsia, effettuata il 6 febbraio 2016, ha rivelato numerose ferite sul corpo di Regeni, tra cui fratture multiple alle costole, al naso e alle vertebre. Inoltre, sono state riscontrate lesioni ai polmoni, al fegato e alla milza, tutte causate dalle ripetute percosse subite.
Il processo ai quattro presunti membri dei servizi segreti egiziani accusati dell’omicidio di Giulio Regeni sta finalmente gettando luce su uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi anni. quattro imputati, tutti appartenenti all’Agenzia per la sicurezza nazionale egiziana, sono accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il giovane ricercatore italiano, che stava conducendo ricerche sulle attività dei sindacati indipendenti in Egitto.
Secondo l’accusa, Regeni sarebbe stato tenuto sotto stretta sorveglianza per diversi giorni prima del suo sequestro, avvenuto il 25 gennaio 2016. Dopo essere stato portato via con la forza da un’auto dei servizi segreti, il giovane ricercatore sarebbe stato sottoposto a ripetute sessioni di torture per estorcergli informazioni sui suoi contatti e sulle sue ricerche. Tuttavia, gli inquirenti ritengono che Regeni non avesse alcun legame con organizzazioni sovversive o terroristiche.
La tragica vicenda di Giulio Regeni ha suscitato una grande ondata di indignazione in Italia e in tutto il mondo, e la ricerca della verità e della giustizia è diventata una priorità per le istituzioni italiane e per i genitori del giovane ricercatore. Nonostante le numerose richieste di collaborazione da parte dell’Italia, le autorità egiziane hanno più volte ostacolato le indagini, negando l’accesso a documenti e testimoni chiave.
Tuttavia, la determinazione dei genitori di Regeni e delle istituzioni italiane non si è mai spenta, e il processo ai quattro presunti membri dei servizi segreti egiziani rappresenta
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