Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2024 by Francesca Monti
Negli ultimi tempi, il centro sportivo Don Pino Puglisi, situato nel quartiere romano di Montespaccato, ha visto un’ombra oscura avvolgerlo a causa del coinvolgimento del 15% della società controllato da un membro del clan criminale dei Gambacurta. La vicenda ha avuto inizio con la decisione della Corte d’Appello di Roma di revocare la confisca di una parte delle quote societarie rappresentate da affiliati al gruppo criminale, restituendo così il 15% della GS Montespaccato a Valerio Gambacurta, figlio del boss noto come “Zio Franco” operante nell’area di Roma ovest. Tale decisione è stata motivata dal riconoscimento da parte dei giudici che il valore nominale di 1500 euro della quota era considerato troppo esiguo per poter essere ricondotto a attività criminali. La Procura generale della Corte d’Appello ha richiesto la sospensione dell’esecutività della sentenza, ottenendola e presentando ricorso in Cassazione.
Tensione al Centro Sportivo
In attesa del pronunciamento della Cassazione, l’Asp Asilo Savoia, ente gestore dell’impianto sportivo simbolo del quartiere, si trova in una delicata situazione dovuta alla presenza della famiglia Gambacurta. Il presidente dell’associazione, Massimiliano Monnani, si è mostrato preoccupato: “Dopo la sentenza, che era già trapelata a persone vicine al clan prima del suo deposito ufficiale, abbiamo rilevato un clima di paura tra i residenti. È significativo il calo del numero di iscrizioni al centro estivo, un dato che ci preoccupa. Nonostante tutto, l’Asilo Savoia continuerà la propria attività, anche se dovessimo rimanere soli”.
Visita istituzionale e solidarietà
Una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, guidata dal presidente Alessandro Battilocchio, ha effettuato una visita al campo sportivo per valutare la situazione e esprimere la solidarietà delle istituzioni nazionali, affiancata da rappresentanti di Roma Capitale, tra cui l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi. Battilocchio ha sottolineato l’impegno delle istituzioni: “La presenza dello Stato si fa sentire nel rispetto della legalità e della coesione sociale”.
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