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Chiara Ferragni indagata per uova e bambole: tutti i dettagli sulla nuova bufera

Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata in diverse operazioni commerciali

La nota influencer Chiara Ferragni si trova nuovamente sotto i riflettori, questa volta per un’indagine sulla sua operazione di beneficenza con il marchio di pandoro Balocco. Tuttavia, le sue preoccupazioni non si fermano qui. La procura di Milano ha inviato un atto al procuratore generale della Cassazione per rispondere alla richiesta della procura di Cuneo di ottenere il fascicolo sul caso dei pandoro, sostenendo che la competenza territoriale spetta a loro. I magistrati milanesi sostengono che ci sia una connessione tra le presunte truffe e che l’intero fascicolo, che vede Chiara Ferragni coinvolta in tre occasioni, debba rimanere a Milano. Secondo fonti vicine all’indagine, ci si aspetta una decisione da parte del procuratore generale della Cassazione a breve.

Accuse di truffa anche per le uova di Pasqua e la bambola con il marchio di Chiara Ferragni

Non solo l’operazione di beneficenza con il pandoro Balocco, ma anche altre operazioni commerciali legate al marchio di Chiara Ferragni sono sotto la lente d’ingrandimento delle autorità. Le accuse di truffa aggravata riguardano le uova di Pasqua prodotte in collaborazione con Dolci Preziosi e una bambola lanciata sul mercato in collaborazione con Trudi nel 2019. L’indagine ha portato alla luce presunte irregolarità nelle operazioni commerciali legate a questi prodotti, che hanno portato all’iscrizione di Chiara Ferragni nel fascicolo per ben tre volte. Le autorità stanno indagando attentamente su queste accuse e si aspettano ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

La decisione della Cassazione sulla competenza territoriale

La procura di Cuneo ha richiesto il fascicolo sul caso dei pandoro, sostenendo che la competenza territoriale spetti a loro. Tuttavia, la procura di Milano ha risposto inviando un atto al procuratore generale della Cassazione per ribadire la propria competenza sul caso. Secondo i magistrati milanesi, esiste una connessione tra le diverse operazioni commerciali legate al marchio di Chiara Ferragni e quindi l’intero fascicolo dovrebbe rimanere a Milano. La decisione del procuratore generale della Cassazione è attesa a breve e potrebbe avere un impatto significativo sul destino dell’indagine. Resta da vedere se il caso verrà trattato a Milano o a Cuneo, ma una cosa è certa: Chiara Ferragni dovrà affrontare le accuse di truffa aggravata in diverse operazioni commerciali.

Redazione

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