Ultimo aggiornamento il 13 Febbraio 2025 by Luisa Pizzardi
La Procura di Salerno ha recentemente concluso le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, il noto sindaco pescatore di Pollica, assassinato nel 2010. Le indagini hanno rivelato che Vassallo sarebbe stato ucciso per la sua determinazione a denunciare un crescente traffico di droga nella sua comunità. Questo tragico evento ha scosso profondamente la cittadina costiera, che oggi si trova a fare i conti con le conseguenze di un crimine che ha segnato la sua storia.
Dettagli sulle indagini
Il 13 febbraio 2025, la Procura ha reso noto che otto persone sono state indagate in relazione all’omicidio di Vassallo, con accuse che spaziano da reati connessi al traffico di droga a crimini di altro tipo. Gli avvisi di conclusione delle indagini sono stati firmati dai sostituti procuratori Elena Guarino e Maria Mafalda Cioncada, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale e del procuratore Giuseppe Borrelli. Questo passaggio rappresenta un passo cruciale verso la richiesta di rinvio a giudizio per i sospettati.
Tra i nomi degli indagati spicca quello del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, attualmente detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Altri coinvolti includono l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. Le indagini hanno inoltre portato a chiudere il cerchio attorno a Giovanni, Domenico Palladino, Federico Palladino e Giovanni Cafiero, considerati i gestori di un traffico di droga diretto verso Acciaroli.
Il contesto dell’omicidio
L’omicidio di Vassallo ha avuto un impatto devastante sulla comunità di Pollica, dove il sindaco era benvoluto e rispettato. La sua lotta contro il traffico di droga, che stava emergendo nel 2010, lo ha reso un bersaglio per coloro che operavano nell’illegalità. Gli inquirenti sostengono che la sua determinazione a combattere questo fenomeno criminale sia stata la causa principale del suo assassinio. Vassallo era noto per il suo impegno civico e per la sua dedizione alla sicurezza e al benessere della sua comunità, e la sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile.
La chiusura delle indagini rappresenta un passo significativo verso la giustizia per Vassallo e la sua famiglia. La comunità di Pollica, nel frattempo, continua a ricordare il sindaco con affetto, mentre il murales dedicato a lui nel porto della cittadina testimonia il suo lascito e la sua lotta contro la criminalità. La speranza è che, con l’avanzare del processo, si possa finalmente fare luce su questo tragico episodio e rendere giustizia a chi ha perso la vita per aver difeso i valori della legalità e della giustizia.