rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2025: cifa-confsal segna un passo importante per i diritti dei lavoratori
Il 17 febbraio 2025, a Roma, è stato firmato un accordo significativo tra la confederazione datoriale Cifa Italia e l’organizzazione sindacale Confsal. Questo accordo riguarda il rinnovo della parte economica del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i settori del Terziario, Commercio, Distribuzione, Servizi, Turismo e Pubblici Esercizi, e sarà valido per il triennio 2025-2027. Tra i punti salienti, si evidenziano gli incrementi salariali che interesseranno tutti i livelli di inquadramento, con un particolare focus sul IV livello, dove si concentra la maggior parte dei lavoratori del settore Commercio, Distribuzione e Servizi.
Il nuovo accordo prevede un incremento mensile di 75 euro per il IV livello, che entrerà in vigore a partire dal 1° giugno 2024. Inoltre, sono previsti ulteriori aumenti economici che scatteranno a marzo e novembre di quest’anno, portando l’incremento totale per questo livello a 140 euro mensili, corrispondente a un aumento dell’8,5%. Anche i settori del Turismo e dei Pubblici Esercizi beneficeranno di aumenti simili, dimostrando l’impegno delle parti nel garantire condizioni retributive adeguate.
Questa revisione salariale si inserisce in un contesto più ampio di riforma e modernizzazione della contrattazione collettiva, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze attuali dei lavoratori. Le delegazioni trattanti sono attualmente impegnate nell’ultimazione del testo contrattuale, che includerà aggiornamenti alle recenti modifiche legislative e nuove tutele giuridiche. Tra le innovazioni previste, si annoverano misure volte a rafforzare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, incentivare la retribuzione premiale e promuovere forme di flessibilità organizzativa.
Il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, ha commentato l’accordo sottolineando l’importanza di garantire condizioni economiche che rispondano alle necessità dei lavoratori. Margiotta ha evidenziato come questo aggiornamento rappresenti un passo fondamentale verso un’evoluzione della contrattazione collettiva, mirata a innovare le relazioni industriali attraverso un dialogo costruttivo e partecipativo. La visione è quella di creare un sistema che favorisca il benessere dei lavoratori e la crescita delle imprese, contribuendo positivamente allo sviluppo economico.
In un’ottica di qualità, Andrea Cafà, presidente di Cifa Italia, ha aggiunto che la contrattazione collettiva non si limita alla regolamentazione del rapporto di lavoro, ma deve essere un strumento dinamico in grado di supportare sia le imprese che i lavoratori nell’affrontare le sfide economiche e sociali contemporanee. Cafà ha sottolineato l’importanza di un modello contrattuale innovativo che combini flessibilità e sicurezza, favorendo la crescita e la competitività del sistema produttivo.
Guardando al futuro, Cafà e Margiotta hanno concordato che la leadership di un contratto collettivo non sarà più determinata dalla storicità delle sigle sindacali, ma dalla capacità di rispondere in modo concreto alle nuove esigenze di lavoratori e imprese. Nella contrattazione Cifa-Confsal, la bilateralità sarà un elemento chiave, fungendo da piattaforma di confronto e alleanza strategica tra le parti sociali. Questo approccio mira a garantire politiche efficaci di sostegno ai bisogni di entrambe le categorie, creando un ambiente di lavoro più equo e produttivo.
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