Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2025 by Luisa Pizzardi
Cinzia Leone, l’attrice italiana che ha saputo conquistare il cuore del pubblico, ha recentemente condiviso la sua toccante esperienza di vita dopo un lungo percorso di recupero durato oltre tre decenni. In un’intervista con Caterina Balivo durante il programma ‘La Volta Buona’, andato in onda il 19 febbraio 2025, Leone ha rievocato i momenti difficili legati allaneurisma che l’ha colpita nel 1991, rivelando come la sua vita sia stata segnata da questa drammatica esperienza.
Il drammatico evento del 1991
Era il 21 dicembre 1991 quando Cinzia Leone, all’epoca 32enne, si trovava in procinto di partecipare alla premiere del film ‘Donne con le Gonne’, di cui era protagonista. Nonostante un forte mal di testa, decise di seguire il consiglio di sua madre, che la esortò a non rinunciare all’evento: “È il tuo lavoro, prendi un taxi e vai al cinema”. Durante la serata, però, la situazione precipitò. Fu Francesco Nuti, il regista del film, a rendersi conto della gravità della condizione di Leone, che si sentì male. Senza perdere tempo, Nuti la portò immediatamente in ospedale, evitando di aspettare l’ambulanza. “Mia madre ha avuto un ruolo cruciale nel salvarmi. Se non fossi uscita quella sera, avrei potuto morire in casa, da sola. Avevo un aneurisma in corso e stavo già sanguinando, ma non ne ero consapevole”, ha raccontato l’attrice durante l’intervista.
Il lungo cammino verso la guarigione
La diagnosi di aneurisma si rivelò estremamente seria e Cinzia Leone dovette recarsi negli Stati Uniti per sottoporsi a un intervento chirurgico. Al suo ritorno in Italia, iniziò un lungo percorso di riabilitazione. Durante questo periodo, la musica divenne una fonte di conforto e motivazione per l’attrice, che si immaginava mentre ballava e camminava. “Il recupero parte dalla mente”, ha affermato, sottolineando l’importanza del ritmo nella sua vita. “Quel ritmo rappresentava la vita stessa”. La strada verso la guarigione si rivelò tortuosa e complessa; ci vollero ben trent’anni affinché Cinzia Leone riuscisse a riconquistare la propria identità e la mobilità del corpo. In ‘La Volta Buona’, ha spiegato quanto fosse fondamentale per lei affrontare il processo di recupero, che ha richiesto pazienza e determinazione.