Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La presentazione di nuovi risultati sul trattamento con cladribina compresse, finalizzati a migliorare la gestione della sclerosi multipla recidivante , è stata al centro del 40esimo Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis a Copenhagen. Le evidenze provenienti dallo studio Magnify-MS e da altre ricerche hanno dimostrato la continuità dell’efficacia del farmaco e un profilo di sicurezza rassicurante per i pazienti.
risultati dello studio Magnify-MS sul lungo termine
Un’analisi dettagliata a 4 anni
Lo studio Magnify-MS, un importante progetto di ricerca di fase IV, ha preso in esame 219 pazienti affetti da SMR altamente attiva trattati con cladribina compresse. I risultati ottenuti a quattro anni di trattamento hanno confermato che il 79,2% dei partecipanti non ha mostrato segni di attività della malattia secondo il criterio NEDA-3 . Questo parametro riflette non solo l’assenza di ricadute, ma anche stabilità della disabilità neurologica.
Riduzione del tasso di recidive
Inoltre, il tasso annualizzato di recidive ha mostrato un andamento complessivamente positivo. Si è registrato un valore di 0,09, che è ulteriormente sceso a 0,06 tra i pazienti naïve al trattamento, sottolineando l’importanza del trattamento precoce con cladribina. Questi risultati sono significativi nel contesto della gestione della sclerosi multipla e offrono nuove speranze per i pazienti che affrontano questa malattia cronica.
effetti sull’attività cognitiva e sulle disabilità fisiche
Benefici misurabili a lungo termine
In aggiunta ai dati sul trattamento della malattia, il follow-up dello studio Clarify-MS ha fornito indicazioni incoraggianti riguardo ai benefici sulla cognizione e sul funzionamento generale dei pazienti. A quattro anni dall’inizio del trattamento con cladribina, il 77,5% dei pazienti ha ottenuto punteggi migliori o stabili ai test cognitivi effettuati, suggerendo una protezione significativa contro il declino cognitivo.
Persistenza degli effetti nel tempo
La valutazione ha anche evidenziato una sostanziale preservazione delle capacità fisiche. Gli indicatori di disabilità, esaminati a distanza di due anni, hanno mostrato che il 93,7% dei pazienti era esente da progressione indipendente dalle ricadute . Questo è un dato fondamentale, poiché una bassa progressione della disabilità è cruciale per la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.
impatto della cladribina sulla neuroinfiammazione
Meccanismi all’opera
Un focus importante è stato posto sull’impatto della cladribina sulla neuroinfiammazione. Dati provenienti da un sottostudio hanno indicato una significativa riduzione dell’espressione genica e dei marker associati all’infiammazione. Analisi approfondite hanno mostrato una riduzione delle bande oligoclonali nel liquido cerebrospinale , suggerendo un potenziale meccanismo di recupero immunitario dopo il trattamento.
Ricostituzione immunitaria
Questi risultati permettono di ipotizzare che il trattamento con cladribina compresse possa riportare il sistema immunitario a uno stato meno patogeno, riducendo la gravità delle manifestazioni della malattia. L’analisi della proteomica e delle cellule T e B ha inoltre confermato l’importanza del farmaco nel ridurre l’attività e la progressione della malattia nei pazienti affetti da SMR.
Considerazioni future
Con la continua evoluzione della comprensione della sclerosi multipla e della sua gestione, i risultati presentati al congresso ECTRIMS rafforzano l’importanza di opzioni terapeutiche innovative come la cladribina compresse. Questi dati promettenti non solo forniscono nuove informazioni sulla gestione della malattia, ma offrono anche speranza a molti pazienti che lottano contro questa condizione cronica, evidenziando l’impatto positivo che un trattamento efficace può avere sulle loro vite.