Clem Sacco: un’icona del rock italiano

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Clem Sacco: un'icona del rock italiano - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Marzo 2024 by Giordana Bellante

L’era d’oro del rock and roll in Italia

Negli anni Cinquanta e Sessanta, il rock and roll fece breccia nei cuori degli italiani grazie a nomi leggendari come Celentano, Gaber e Jannacci. Tra questi pionieri vi era anche Clem Sacco, artista che si distinse per anticipare il movimento del *rock demenziale nel Bel Paese. Scopriamo insieme la sua straordinaria carriera e i dettagli della sua vita personale.*

Il cammino di Clem Sacco: tra passione e successo

Clemente Sacco, nato il 19 maggio 1933 al Cairo, in Egitto, da sempre coltivò una grande passione per la musica. Nel 1952 si trasferì a Milano, dove iniziò a studiare canto presso la scuola civica. Dopo essersi esibito in vari locali milanesi, nel 1958 abbandonò la musica lirica per abbracciare il pop e il rock and roll.

La svolta con “Agnese Rock” e il Festival del Rock and Roll

Nel 1961 scrisse la sua prima canzone, “Agnese Rock”, che pubblicò con la sua etichetta indipendente, la *Clem Sacco Records. Nello stesso anno ottenne il successo con il brano demenziale “O mama, voglio l’uomo a la coque”. Partecipò poi al primo Festival del Rock and Roll, diventando una presenza fissa negli eventi organizzati da Ghigo Agosti.*

Gli anni d’oro e il successo nazionale

Grazie alla collaborazione con il *Clan Celentano, nel 1962 Clem Sacco diventò il frontman dei Ribelli, ottenendo un enorme successo a livello nazionale. Sempre nello stesso anno fondò il gruppo “Clem Sacco e i suoi Califfi”, insieme a Gino Santercole, Gigi Rizzi e il batterista Enrico Maria Papes dei Giganti, proponendo brani come “Baciami la vena varicosa”.*

La rinascita e la consacrazione televisiva

Dopo un periodo di relativo oblio, negli anni Ottanta Clem Sacco si trasferì a *Tenerife, dove il giornalista Rai Michele Bovi lo riscoprì e gli regalò nuova celebrità grazie alle sue apparizioni in trasmissioni condotte da celebrità come Gene Gnocchi e Renzo Arbore.*

L’addio al mito

Negli anni Duemila, Clem Sacco tornò sul palco con concerti memorabili, culminati in un evento epico al *Live Club di Trezzo sull’Adda. Nel 2012, diede il suo ultimo concerto, chiudendo un capitolo leggendario della musica italiana. La sua scomparsa improvvisa nel 2024 all’età di 91 anni lo trasformò in un mito della musica nazionale, pioniere del genere demenziale.*

La sfera privata di Clem Sacco: tra segreti e famiglia

Poco si sa della vita sentimentale di Sacco, se non che fu sposato e ebbe due figli. Tuttavia, alcuni aneddoti e curiosità svelano lati meno conosciuti della sua personalità:

  • Clem Sacco apparve nel film “Canzoni, bulli e pupe” di *Carlo Infascelli.
  • Con lo pseudonimo di *Clementina Gay, fu una figura di spicco in un noto locale gay milanese alla fine degli anni Sessanta.*
  • Le sue radici erano siciliane da parte di padre e piemontesi da parte di madre.
  • Crescendo in Egitto, condivise parte della sua infanzia con *Yolanda Gigliotti, in seguito conosciuta come Dalida.*
  • Clem Sacco visse gran parte della sua vita alle Canarie.

Se desideri riscoprire i successi di *Clem Sacco, puoi trovare una playlist dedicata su Spotify per immergerti nel suo straordinario talento e lasciarti trasportare dalla magia della sua musica.*

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