Come proteggere il cuore dopo un infarto: i consigli essenziali dei cardiologi dell'ospedale Grassi - Occhioche.it
La salute del cuore è un tema cruciale, soprattutto per chi ha già affrontato un infarto. Per ridurre il rischio di recidive, è indispensabile seguire alcune direttive fondamentali. Fabrizio Ammirati, direttore dell’Unità operativa complessa dell’ospedale Grassi di Ostia, delinea un percorso di recupero attraverso linee guida chiare e pratiche per i pazienti post-infarto. Questo articolo esplora i vari aspetti da tenere in considerazione per una corretta gestione della salute cardiaca.
Uno dei primi passi da compiere dopo un infarto è cambiare il proprio stile di vita. È fondamentale smettere di fumare, sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche. I dati dimostrano che il fumo aumenta significativamente il rischio di complicanze cardiache e recidive. Gli esperti raccomandano anche una graduale ripresa delle normali attività quotidiane, che può variare da persona a persona.
Fabrizio Ammirati consiglia di stabilire un programma di esercizio fisico regolare. Gli individui dovrebbero dedicarsi a un minimo di 3-4 ore a settimana di attività aerobica moderata, come camminare a passo svelto per almeno 45 minuti, tre volte alla settimana. Questo non solo contribuisce al miglioramento della salute cardiovascolare, ma favorisce anche un miglioramento generale del benessere psicofisico.
Un altro aspetto chiave è la dieta. È opportuno adottare una dieta equilibrata, preferibilmente quella mediterranea, ricca di frutta, verdura e cereali integrali. In caso di difficoltà nel seguire queste indicazioni o se si sta affrontando un problema di peso, è consigliabile consultare un dietologo. Un’alimentazione adeguata è una delle basi per il recupero e la prevenzione di ulteriori eventi cardiovascolari.
Infine, l’uso di dispositivi indossabili come smartwatch e smart band può essere utile per monitorare l’attività fisica e mantenere alta la motivazione. Questi strumenti forniscono dati utili sulle performance quotidiane e incoraggiano a muoversi di più.
Un altro pilastro per una corretta gestione post-infarto è l’aderenza alle terapie prescritte dal medico. Ogni paziente deve assicurarsi di assumere i farmaci quotidianamente per il periodo stabilito, senza interruzioni. Ignorare questa raccomandazione può aumentare il rischio di complicazioni gravi.
È essenziale controllare regolarmente la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, almeno tre volte a settimana. Prima di assumere i farmaci prescritti, è consigliabile registrare questi valori per almeno 20-30 giorni. La pressione sistolica ideale dovrebbe rimanere al di sotto di 130 mmHg. Per chi soffre di diabete, è altrettanto cruciale monitorare la glicemia frequentemente.
I pazienti devono anche mantenere i valori di colesterolo LDL sotto i 55 mg/dL e seguire esami del sangue a distanza di 20 giorni dalla dimissione dall’ospedale. Tutto ciò contribuisce a creare un quadro complessivo della salute del paziente e facilita eventuali aggiustamenti della terapia.
I controlli periodici sono fondamentali nella fase di recupero. Ammirati sottolinea che la prima visita di follow-up dovrebbe avvenire a 30 giorni dalla dimissione. Durante questo incontro, il cardiologo valuterà le condizioni generali del paziente e stabilirà quali ulteriori accertamenti saranno necessari.
In tempi recenti, la telemedicina sta diventando un’opzione interessante per il monitoraggio dei pazienti. Molti controlli possono essere effettuati anche attraverso consultazioni a distanza, rendendo più facile per i pazienti seguire le indicazioni mediche senza doversi recare fisicamente in ospedale.
In sintesi, per chi è sopravvissuto a un infarto, affrontare il percorso di recupero con consapevolezza è la chiave per una vita più sana e lunga. Seguire i consigli degli esperti, mantenere uno stile di vita attivo e partecipare ai controlli programmati sono tutti passi essenziali per minimizzare il rischio di recidive e migliorare la qualità della vita complessiva.
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