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Condannato a 30 anni per abusi sessuali su una minore: il caso di Antonino Demelas

Un importante caso di giustizia ha avuto luogo questa mattina presso il tribunale di ORISTANO, dove Antonino Demelas, un ex cuoco di 72 anni originario di Mogorella, è stato condannato a 30 anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di una bambina di soli 10 anni. Questo avvenimento solleva interrogativi sulla sicurezza dei minori e sulle condizioni penitenziarie dell’imputato, attualmente detenuto per un’altra condanna.

La condanna di Antonino Demelas

Dettagli della sentenza

L’imputato Antonino Demelas, attualmente in carcere nel penitenziario di Cagliari-Uta, non era presente in aula al momento della sentenza. Questa decisione del tribunale si allinea con la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Armando Mamone e Andrea Chelo, che avevano già sollecitato una pena severa per i crimini di cui Demelas è accusato. La condanna a 30 anni rappresenta uno dei risultati più significativi per la giustizia in un contesto di crescente attenzione verso i reati contro i minori.

Evidenze schiaccianti

Nel corso del processo, gli inquirenti hanno presentato prove decisive a sostegno della colpevolezza di Demelas. Secondo quanto riferito, il test del DNA ha confermato delle tracce biologiche rinvenute nei luoghi specifici in cui avvenivano gli abusi, molte delle quali erano emerse grazie a intercettazioni ambientali. Inoltre, il racconto della vittima ha contribuito significativamente a delineare un quadro di violenza e sopraffazione, accompagnato da una perizia ginecologica che ha lasciato poco spazio a dubbi sulla verità dei fatti.

Il contesto dell’inchiesta

Abusi e arresto

Gli atti criminali che hanno portato alla condanna risalgono al 2020 e si sono protratti fino al 2022, quando la polizia, sulla base di solide prove e testimonianze, ha arrestato Demelas. L’esistenza di un contesto di violenza e abuso suscita preoccupazioni in merito alla sicurezza dei minori nei rapporti con adulti, e segna un momento cruciale per la comunità di Mogorella e per le istituzioni coinvolte nelle indagini.

L’inchiesta sull’omicidio di Marina Castangia

Parallelamente alla condanna per abusi sessuali, rimane aperta un’altra inchiesta che riguarda la scomparsa di Marina Castangia, ex compagna di Demelas e parrucchiera di Cabras, il cui omicidio è avvenuto tre anni fa. Le indagini continuano a indagare se esistano collegamenti tra i due casi, alimentando il mistero attorno alla scomparsa di una figura importante nella comunità e ponendo interrogativi su possibili ulteriori responsabilità legali per Demelas.

La difesa e le prossime fasi

La richiesta di perizia

L’avvocato difensore, Libero Pusceddu, aveva cercato di mettere in dubbio le capacità del suo assistito, proponendo una perizia atta a dimostrare l’incapacità di Demelas di avere rapporti sessuali. Tuttavia, il collegio giudicante ha respinto tale richiesta, portando così alla condanna definitiva del suo cliente. La documentazione e le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni, periodo in cui è possibile che si delineino ulteriori sviluppi legali.

Implicazioni sociali e giuridiche

Il caso di Antonino Demelas pone non solo interrogativi etici e morali, ma mette anche in luce le sfide relative alla protezione dei minori e il funzionamento della giustizia in tali circostanze. La comunità e le istituzioni hanno la responsabilità di affrontare con fermezza questi reati, sperando che simili violazioni dei diritti dei più vulnerabili non si ripetano in futuro.

Luisa Pizzardi

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