Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2024 by Giordana Bellante
La Polizia di Stato di Caserta, la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli e la Guardia di Finanza di Caserta stanno attuando un decreto di confisca emesso dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere, colpendo un imprenditore nel settore del cemento e della ristorazione del Casertano legato al clan Belforte. L’uomo è stato condannato definitivamente per aver istituito una modalità di riscossione del pizzo basata su sovrafatturazioni che nascondevano il vero costo delle estorsioni praticate nei confronti delle vittime.
BENI CONFISCATI E AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA
La confisca ha interessato beni per un valore approssimativo di 30 milioni di euro, tra cui 2 complessi aziendali completi, quote di società, 62 immobili situati in varie province, inclusi terreni, abitazioni, opifici industriali, garage, magazzini e una multiproprietà in costiera amalfitana, oltre a rapporti finanziari e beni mobili registrati. Il valore di tali beni sarà preservato tramite l’amministrazione giudiziaria stabilita dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
GESTIONE DEI BENI SEQUESTRATI
Il Tribunale ha istituito un tavolo tecnico che ha fornito linee guida per la gestione dei beni confiscati, con l’obiettivo di regolare la fase della procedura di prevenzione in cui si attua il provvedimento attuale. Questa azione mira a garantire la corretta gestione e la tutela dei beni coinvolti nel procedimento.
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