Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2024 by Redazione
Hamas accusa Israele di cercare di esportare la crisi
Le accuse di Khaled Meshal, esponente di Hamas, nei confronti di Israele non si placano. Meshal ha dichiarato che Israele, nonostante il fallimento e la delusione dopo tre mesi di aggressione brutale contro Gaza, ora “vuole esportare all’estero la crisi” e “allargare il cerchio dell’aggressione, pensando che questo confonda i calcoli della resistenza e della regione”. Le sue parole sono state riportate dai media arabi e rilanciate dal Times of Israel.
La morte di Saleh al-Arouri non spezzerà la volontà della resistenza
Le dichiarazioni di Meshal arrivano dopo l’uccisione di Saleh al-Arouri, numero due di Hamas, nella capitale libanese Beirut. Secondo Meshal, Israele pensa che l’uccisione dei leader di Hamas spezzerà la volontà della resistenza e indebolirà la leadership, ma “non sa che questa è una grande illusione”. Ha sostenuto che, in passato, per ogni leader caduto si è elevato un altro leader e che il martirio di un leader pone altri sulla stessa strada, con la medesima volontà e determinazione.
La resistenza di Hamas rimane forte nonostante le avversità
Meshal ha sottolineato che la resistenza di Hamas non verrà indebolita dalle azioni di Israele. Ha affermato che “la resistenza è un’opzione strategica per il popolo palestinese” e che “non c’è altra scelta che continuare a resistere fino a raggiungere la libertà e la dignità”. Ha inoltre ribadito che Hamas è determinata a proteggere il popolo palestinese e a difendere i suoi diritti, nonostante gli ostacoli e le difficoltà che si presentano.
In conclusione, le accuse di Hamas nei confronti di Israele continuano a crescere. Meshal ha sostenuto che Israele cerca di esportare la crisi e di allargare il cerchio dell’aggressione, ma ha anche ribadito che la resistenza di Hamas rimane forte e determinata. Nonostante la morte di Saleh al-Arouri, la volontà della resistenza non verrà spezzata e nuovi leader si alzeranno per continuare la lotta per la libertà e la dignità del popolo palestinese.