Congresso internazionale sulla mozzarella di bufala campana: un faro sulla qualità italiana a Napoli

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Congresso internazionale sulla mozzarella di bufala campana: un faro sulla qualità italiana a Napoli - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 by Redazione

L’industria lattiero-casearia italiana è al centro di interesse internazionale con il lancio della “First International Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products”. Questo evento, svoltosi a Napoli, mette in evidenza non solo l’eccellenza della mozzarella di bufala campana, ma anche le sue implicazioni economiche e scientifiche per il territorio e per l’Italia intera. Organizzato dal Consorzio di Tutela della Bufala Dop, insieme all’Università degli Studi di Napoli Federico II e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il congresso ha voluto dare voce a una filiera che rappresenta un orgoglio nazionale.

Il valore economico e culturale della mozzarella di bufala

La mozzarella di bufala campana Dop non è semplicemente un prodotto alimentare, ma un simbolo della tradizione e della cultura gastronomica italiana. Riconosciuta a livello internazionale, essa è anche un motore economico per la regione. Secondo studi recenti, il comparto lattiero-caseario contribuisce in modo significativo al PIL locale e nazionale, creando posti di lavoro e sviluppando economie locali.

Il Congresso a Napoli si propone di mettere in luce non solo il valore economico della mozzarella di bufala, ma anche la sua storia e il suo patrimonio culturale. La produzione di questo formaggio si intreccia con pratiche agricole secolari, che rispecchiano la biodiversità e le tradizioni del territorio. Durante i due giorni di eventi, i relatori hanno presentato ricerche e studi, fornendo un’analisi approfondita delle potenzialità di sviluppo, marketing e delle sfide economiche che il settore deve affrontare.

Un congresso per la scienza e la sostenibilità

Un aspetto fondamentale sottolineato dal rettore della Federico II, Matteo Lorito, è l’importanza della scienza nella produzione della mozzarella di bufala. La produzione di questo formaggio non è solo una questione di tradizione, ma include anche avanzate tecniche scientifiche nel campo della veterinaria, della genetica e della nutrizione. I relatori hanno discusso delle pratiche sostenibili, necessarie per garantire non solo la qualità del prodotto finale, ma anche il benessere degli animali coinvolti nella produzione.

Il concetto di “One Health”, che integra la salute umana, animale e quella ambientale, è stato un tema centrale del congresso. Questo approccio multidisciplinare è fondamentale per garantire che la produzione lattiero-casearia rispetti standard elevati di sostenibilità e sicurezza alimentare. Infatti, la mozzarella di bufala campana rappresenta un esempio di come scienza e tradizione possano coesistere per creare un prodotto non solo buono ma anche salutare e sicuro.

Prospettive future per il settore lattiero-caseario

Le prospettive future per la mozzarella di bufala e il settore lattiero-caseario italiano sono entusiasmanti e promettenti. Durante il congresso, sono emerse nuove idee per l’innovazione e lo sviluppo del mercato, nonché opportunità di investimento nella filiera. L’attenzione rivolta alla qualità e alla sostenibilità della produzione potrebbe aprire nuove strade per l’esportazione, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la presenza della mozzarella di bufala sui mercati internazionali.

In aggiunta, le collaborazioni tra università e industrie sono state evidenziate come un’opportunità per accrescere la ricerca e implementare nuove tecnologie nei processi produttivi. L’impegno della Federico II di Napoli è un esempio di come le istituzioni accademiche possano supportare l’industria locale, contribuendo a formare professionisti del settore e incoraggiando l’adozione di pratiche più sostenibili.

Il congresso di Napoli rappresenta quindi l’inizio di un nuovo capitolo per la mozzarella di bufala, un prodotto che continua a elevare la qualità dell’industria alimentare italiana e a testimoniare il legame profondo tra innovazione, tradizione e economia.

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