Consiglio d’Europa: l’annullamento delle elezioni è un’extrema ratio da considerare

La Commissione di Venezia analizza l’invalidazione delle elezioni nei paesi membri, evidenziando il ruolo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella propaganda elettorale e nella disinformazione.
"Consiglio d'Europa sull'annullamento delle elezioni: un'extrema ratio da valutare" "Consiglio d'Europa sull'annullamento delle elezioni: un'extrema ratio da valutare"
Consiglio d'Europa del 2025: l'annullamento delle elezioni come extrema ratio per garantire la democrazia

Ultimo aggiornamento il 18 Febbraio 2025 by Francesca Monti

La Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa, ha recentemente avviato un’analisi approfondita riguardo alle circostanze che potrebbero portare all’invalidazione delle **elezioni** nei **paesi membri**. Questo tema è diventato di grande attualità dopo le dichiarazioni del vice presidente degli **Stati Uniti**, J.D. Vance, durante la **Conferenza di Monaco**, in merito all’annullamento delle **elezioni presidenziali** in Romania. La decisione n. 32 della **Corte costituzionale** rumena, datata 6 dicembre 2024, ha invalidato il primo turno delle elezioni che si erano svolte il 24 novembre 2024. Vance ha anche sollevato preoccupazioni riguardo a possibili annullamenti in Germania, dove si vota per il rinnovo del Bundestag il 23 febbraio 2025. Questo contesto ha spinto il presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Theodoros Rousopoulos, a richiedere chiarimenti alla **Commissione di Venezia**.

Rapporto urgente della commissione

Il “rapporto urgente” pubblicato il 27 gennaio 2025 ha confermato che una **Corte costituzionale** ha la facoltà di invalidare le **elezioni**, ma solo in circostanze specifiche e a condizione che vengano rispettate determinate **garanzie**. I membri del comitato redattore, tra cui Marta Cartabia (Italia), Christoph Grabenwarter (Austria) e Eirik Holmøyvik (Norvegia), hanno esaminato le problematiche sollevate dal caso rumeno, il primo all’interno dell’**Unione Europea** ad affrontare l’invalidamento delle elezioni per presunti interventi esterni e disinformazione tramite TikTok. La **Commissione** ha messo in evidenza l’importanza delle **tecnologie digitali** nelle campagne elettorali e l’influenza di attori esterni, senza però entrare nel merito della situazione rumena.

Linee guida principali

Il rapporto sottolinea che la richiesta di chiarimenti da parte di Rousopoulos si riferisce a questioni di **diritto costituzionale** comparato e norme europee e internazionali. La **Commissione** ha delineato due linee guida principali: la prima riguarda l’importanza di stabilire norme che garantiscano un risultato elettorale che rifletta la volontà popolare, come previsto dall’**Articolo 3** del **Protocollo n. 1** della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. La seconda sottolinea che gli **elettori** devono avere la certezza che il loro voto sia definitivo. L’annullamento delle **elezioni**, quindi, deve essere considerato un’**extrema ratio**, da attuare solo in circostanze eccezionali per mantenere la fiducia degli elettori nella legittimità del processo elettorale.

Circostanze eccezionali per invalidare le elezioni

La **Commissione di Venezia** ha chiarito che le “circostanze eccezionali” per invalidare le **elezioni** devono comportare un **pregiudizio** reale sull’esito del voto. Le conseguenze dell’annullamento devono risultare meno dannose rispetto all’accettazione dei risultati, nonostante eventuali irregolarità. Le **Corti costituzionali** possono intervenire se la legislazione elettorale non garantisce elezioni libere, anche in assenza di regolamentazioni su aspetti cruciali della campagna elettorale. Le violazioni dei **diritti elettorali** possono derivare non solo dallo **Stato**, ma anche da attori pubblici e privati, come ONG, media e social media, e le prove di tali violazioni non devono basarsi esclusivamente su informazioni d’intelligence, che potrebbero non essere verificabili.

Ruolo dell’intelligenza artificiale nella propaganda elettorale

Il rapporto della **Commissione di Venezia** evidenzia anche il ruolo dell’**intelligenza artificiale** nella propaganda elettorale online, sottolineando il potenziale di amplificazione della **disinformazione**. Gli **Stati membri** sono esortati a regolamentare attentamente tali pratiche, prestando attenzione ai discorsi d’odio. La **Commissione** raccomanda che le campagne elettorali online siano soggette alle stesse regole di **trasparenza** e finanziamento delle campagne tradizionali. La responsabilità di valutare se una campagna online ha violato queste normative spetta ai giudici, che devono decidere se tali violazioni possano aver influenzato l’esito delle **elezioni**.

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