Conte rifiuta l’accordo M5S-Rai, Pd e Schlein delusi

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Conte rifiuta l'accordo M5S-Rai, Pd e Schlein delusi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

Giuseppe Conte e il M5S declinano l’invito al sit-in del Pd contro la Rai

Il 7 febbraio il Partito Democratico organizzerà un sit-in per protestare contro una Rai “al servizio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Tuttavia, Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di non partecipare all’evento. In un post su Facebook, Conte ha dichiarato: “No, caro Pd, il 7 febbraio noi non ci saremo. Se davvero si vuole lavorare con noi per costruire una seria alternativa di governo, dobbiamo mettere da parte l’ipocrisia su quelle che sono battaglie sicuramente giuste, come quelle su Rai e libertà di informazione”.

Conte ha sottolineato che il Movimento 5 Stelle ha già partecipato a sit-in per la tutela del giornalismo d’inchiesta e che sarà sempre a fianco di coloro che difendono la libertà di stampa. Tuttavia, secondo lui, il sit-in del Pd non è risolutivo né credibile. Ha affermato che il Pd, indignato, chiama a raccolta le altre forze politiche fingendo di non sapere che la governance Rai è assoggettata al controllo del governo e della maggioranza di turno grazie alla riforma imposta dal Pd renziano nel 2015. Conte ha sottolineato che i partiti non hanno bisogno di un sit-in, ma devono impegnarsi seriamente nelle commissioni parlamentari per una riforma.

Conte ha anche ricordato che all’inizio della legislatura ha proposto di lavorare a una organica riforma della Rai attraverso un ampio confronto negli Stati generali. Questa riforma dovrebbe essere attuata nella prossima legislatura, indipendentemente dal vincitore. Ha sottolineato che è illusorio imporre un cambiamento normativo al governo di turno che si sta avvantaggiando delle norme attuali. Ha evidenziato che la presidente della Commissione di vigilanza, Roberto Floridia, sta lavorando a un progetto di riforma che prevede Stati generali da tenersi subito dopo le elezioni europee, al fine di promuovere un più ampio pluralismo e una maggiore qualità dell’informazione.

Conte ha concluso affermando che è necessario mettere da parte l’ipocrisia e partecipare costruttivamente a questo progetto per una riforma condivisa che tenga la Rai al sicuro dall’influenza dei governi e delle maggioranze di turno. Ha invitato a combattere questa battaglia senza infingimenti, evitando di prendere di mira il singolo servizio giornalistico. Ha sottolineato che l’allarme democratico lanciato dal Pd per la nomina del nuovo direttore del Teatro di Roma da parte di Fratelli d’Italia è appena rientrato, ma ha espresso preoccupazione per l’influenza politica che Meloni e Fazzolari cercano di esercitare sul mondo dell’informazione.

Conte ha invitato coloro che vogliono davvero cambiare le cose a mettere da parte l’ipocrisia e a lavorare ai tavoli istituzionali, come gli Stati generali e le commissioni parlamentari. Ha sottolineato che è necessario dimostrare la volontà di cambiare e ha citato altri temi che richiedono un impegno, come la legge sul conflitto di interessi, la regolamentazione delle lobby e la riforma della legge elettorale. Ha concluso affermando che solo così si può battere Giorgia Meloni.

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