Continuano le ricerche di Cristian, 25enne disperso nel fiume Natisone: condizioni meteo avverse e dibattito sui soccorsi

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Continuano le ricerche di Cristian, 25enne disperso nel fiume Natisone: condizioni meteo avverse e dibattito sui soccorsi - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 3 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Contesto: Da quattro giorni, i soccorritori stanno cercando instancabilmente Cristian, il giovane di 25 anni ancora disperso nelle acque del fiume Natisone. Le operazioni di ricerca sono state complicate dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno causato un nuovo innalzamento del livello delle acque del fiume, rendendole torbide e difficili da perlustrare.

‘intervento dei soccorsi al centro del dibattito

Mentre le ricerche continuano, si è aperto un dibattito sull’intervento dei soccorsi. Il ministro con delega alla Protezione civile, Nello Musumeci, ha richiesto una relazione dettagliata sulla vicenda, anticipando la richiesta sul suo profilo Facebook e protocollandola ufficialmente. Al centro del dibattito c’è l’opportunità di essere intervenuti con l’elicottero decollato dall’aeroporto Marco Polo di Venezia, distante centinaia di chilometri dal luogo della tragedia.

La Procura di Udine sta conducendo un’attività informativa per verificare i tabulati della gestione dell’Sos e valutare l’opportunità di aver impiegato un velivolo così distante dal luogo dell’incidente. Questa attività segue le prime sollecitazioni fatte anche dai parenti delle vittime, che chiedono di conoscere la verità sui terribili minuti dei primi soccorsi.

La ricostruzione dei fatti

Secondo una ricostruzione fatta dall’ANSA, la prima chiamata di soccorso è stata effettuata attorno alle 13.25 di venerdì da una delle vittime, che in modo preoccupato diceva di essere rimasta “prigioniera” con i due amici sul greto del fiume a causa del livello delle acque che saliva e impediva loro di tornare a riva.

‘addetto della centrale del Numero unico regionale 112 ha gestito l’Sos come soccorso tecnico, non sanitario, e ha dirottato la richiesta al Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Udine. Questi ultimi hanno inviato, con la massima urgenza, l’equipaggio più vicino al luogo della richiesta, attivato le squadre specializzate di fluviali e messo in preallarme i sommozzatori. Contestualmente, è stato attivato Drago, l’elicottero di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, che ha iniziato a predisporre il proprio piano di volo e acceso i motori.

Poiché il livello del fiume continuava a salire, pochi minuti dopo, la ragazza che aveva fatto la prima chiamata ha sollecitato nuovamente l’arrivo dei soccorsi, imitata da almeno una mezza dozzina di passanti che avevano compreso la difficoltà del caso.

Nel frattempo, anche il personale di terra dei pompieri era giunto in zona: valutato che Drago aveva da poco iniziato il tragitto verso il Friuli Venezia Giulia, è stato chiesto l’intervento dell’elicottero sanitario della Sores Fvg, con un tecnico del Soccorso alpino a bordo, che potesse compiere specifiche manovre per un eventuale recupero all’esterno del velivolo. Questo secondo elicottero si è alzato in volo pochi minuti dopo Drago, ma, dovendo percorrere una distanza che può essere coperta soltanto in 8 minuti, è arrivato a Premariacco ben prima.

Purtroppo, i tre ragazzi erano già stati ingoiati dal fiume qualche istante prima – soltanto un paio di minuti secondo i testimoni oculari – nonostante l’eroico tentativo di salvataggio dei vigili del fuoco, uno dei quali si è perfino lanciato in acqua, rischiando anche lui di essere trascinato dalla impetuosa corrente.

Mentre il dibattito sull’intervento dei soccorsi continua, le operazioni di ricerca di Cristian non si fermano, nonostante le difficoltà causate dalle condizioni meteorologiche avverse e dal livello delle acque del fiume Natisone che continua a salire.

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