"Cori razzisti contro Maignan: Udinese costretta a giocare a porte chiuse" - avvisatore.it
La società calcistica Udinese è stata sanzionata con una gara a porte chiuse a seguito dei cori razzisti rivolti al portiere del Milan, Mike Maignan, durante la partita di sabato scorso. La decisione è stata presa dal Giudice sportivo, che ha preso in considerazione il referto arbitrale e il rapporto dei collaboratori della Procura federale. Durante la partita, sono stati uditi cori razzisti nei confronti di Maignan in più occasioni, che hanno portato all’effettuazione di due annunci con l’altoparlante e alla sospensione del gioco per alcuni minuti.
Il Giudice sportivo ha ritenuto la gravità dei fatti descritti nel referto arbitrale e ha sottolineato che non sono state osservate chiare manifestazioni di dissociazione da parte dei restanti sostenitori, nonostante i due annunci al pubblico. Tuttavia, ha riconosciuto il comportamento attivo della società Udinese e la sua disponibilità a collaborare per l’individuazione dei responsabili. Pertanto, è stata applicata la sanzione minima prevista dall’articolo 28, comma 4, del Codice di Giustizia Sportiva, che prevede l’obbligo di disputare una gara a porte chiuse.
La decisione di sanzionare l’Udinese con una gara a porte chiuse è stata presa a causa della gravità dei cori razzisti rivolti a Mike Maignan durante la partita contro il Milan. Il Giudice sportivo ha ritenuto che tali manifestazioni di discriminazione razziale richiedessero l’applicazione delle misure previste dal protocollo procedurale federale. Inoltre, ha sottolineato che non sono state osservate chiare manifestazioni di dissociazione da parte dei tifosi presenti allo stadio.
Tuttavia, il Giudice sportivo ha anche riconosciuto il comportamento attivo della società Udinese nel collaborare per l’individuazione dei responsabili dei cori razzisti. Fin da subito, la società si è mostrata disponibile a fornire assistenza per risolvere la situazione. Questo atteggiamento ha influenzato la decisione di applicare la sanzione minima prevista dal Codice di Giustizia Sportiva.
La sanzione inflitta all’Udinese con una gara a porte chiuse invia un messaggio chiaro contro il razzismo nel calcio. È importante che le società calcistiche e i tifosi si impegnino attivamente per combattere ogni forma di discriminazione e intolleranza negli stadi. La collaborazione delle società e la chiara manifestazione di dissociazione da parte dei tifosi sono fondamentali per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso.
Il calcio è uno sport che unisce persone di diverse nazionalità, etnie e culture. È fondamentale che tutti i giocatori e gli appassionati di calcio si sentano accolti e rispettati durante le partite. Le sanzioni come quella inflitta all’Udinese servono a ricordare a tutti che il razzismo non ha posto nel calcio e che è necessario combatterlo con determinazione.
In conclusione, la sanzione inflitta all’Udinese con una gara a porte chiuse per i cori razzisti contro Mike Maignan invia un messaggio chiaro contro il razzismo nel calcio. È importante che le società calcistiche e i tifosi si impegnino attivamente per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso. Solo attraverso la collaborazione e la manifestazione di dissociazione da parte dei tifosi sarà possibile sradicare il razzismo dagli stadi e garantire un’esperienza positiva per tutti i giocatori e gli appassionati di calcio.
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