Ultimo aggiornamento il 15 Febbraio 2024 by Redazione
La Corte d’Appello di Roma smentisce il decreto del Ministero dell’Interno del 2019
La Corte d’Appello di Roma ha emesso una sentenza che smentisce un decreto del Ministero dell’Interno del 2019 riguardante le carte d’identità elettroniche rilasciate a persone minorenni. Secondo l’associazione Famiglie Arcobaleno, la Corte ha condannato il Ministero ad applicare la dicitura corretta per i genitori sulle carte d’identità dei minori.
La sentenza ribadisce l’importanza di rispettare i dati personali
Secondo l’associazione Famiglie Arcobaleno, la sentenza della Corte d’Appello di Roma ribadisce un concetto fondamentale: i dati personali indicati sulla carta d’identità di un bambino o di una bambina devono corrispondere a quelli presenti nei registri dello stato civile. Questo significa che la dicitura “genitori” o un’altra dicitura che rispecchi il genere del genitore deve essere utilizzata.
Un passo avanti per i diritti delle famiglie arcobaleno
L’associazione Famiglie Arcobaleno accoglie con favore la sentenza della Corte d’Appello di Roma, considerandola un passo avanti per i diritti delle famiglie arcobaleno. Secondo l’associazione, questa decisione riconosce l’importanza di rispettare l’identità di genere dei genitori e dei minori, garantendo che i dati personali corrispondano alla realtà.
L’associazione Famiglie Arcobaleno annuncia che la Corte d’Appello di Roma ha smentito un decreto del Ministero dell’Interno del 2019 riguardante le carte d’identità elettroniche dei minori.
La sentenza ribadisce che i dati personali indicati sulla carta d’identità dei minori devono corrispondere a quelli presenti nei registri dello stato civile.
L’associazione Famiglie Arcobaleno accoglie con favore la sentenza, considerandola un passo avanti per i diritti delle famiglie arcobaleno.