Corteo pro Palestina a Milano: Stop al genocidio a Gaza - avvisatore.it
Oggi si è svolta una nuova manifestazione a Milano per sostenere il popolo palestinese, dopo il sit-in di ieri che ha visto anche momenti di tensione con le forze dell’ordine. In tanti hanno partecipato al corteo, sventolando bandiere palestinesi e indossando la kefiah al collo. Lo striscione principale recava la scritta “Fermiamo il genocidio a Gaza”, mentre gli slogan scanditi erano “Palestina libera”, “Israele criminale”, “Libertà, libertà”, “Netanyahu assassino” e “Joe Biden assassino”.
Durante la manifestazione, alcuni manifestanti hanno esposto cartelli provocatori, tra cui uno che raffigurava il volto di Netanyahu che si trasforma in quello di Hitler. Una ragazza portava un cartello con le mani colorate di rosso e un bambolotto insanguinato al collo, a simboleggiare i bambini morti a Gaza. Inoltre, un vecchio manifesto della Lega appeso a un palazzo è stato strappato da alcuni partecipanti.
Durante il corteo, diversi interventi sono stati fatti da una camionetta con lo striscione della Comunità palestinese di Lombardia. Tra le dichiarazioni, si è sentito affermare che “Israele è criminale, Israele è terrorista e tutti coloro che sostengono Israele sono criminali e terroristi”. È stato anche sottolineato che la protesta non è antisemita o anti-ebrea, ma anti-sionista, con l’accusa che Israele stia compiendo un genocidio contro la popolazione palestinese. Una giovane palestinese ha fatto riferimento al Giorno della Memoria, sottolineando che mentre si ricorda un genocidio per non ripetere gli stessi errori, Israele sta compiendo un genocidio da 114 giorni e che un giorno i sionisti pagheranno per le loro azioni.
Questo nuovo corteo a Milano dimostra ancora una volta la solidarietà di molte persone nei confronti del popolo palestinese e la preoccupazione per la situazione di violenza in corso. La protesta si è svolta pacificamente, nonostante alcuni momenti di tensione, e ha offerto una piattaforma per esprimere le preoccupazioni e le critiche verso Israele e il sionismo. La speranza è che la situazione possa trovare una soluzione pacifica e che i diritti di tutti i popoli coinvolti possano essere rispettati.
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