Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2023 by Redazione
Casi e morti Covid in calo in Italia: i numeri dell’ultima settimana
Nell’ultima settimana, dal 21 al 27 dicembre, l’Italia ha registrato un calo significativo dei casi di Covid-19. Secondo il bollettino del ministero della Salute, i contagi censiti sono stati 40.990, con una diminuzione del 32,2% rispetto alla settimana precedente, quando i casi erano 60.440. Anche il numero dei decessi è diminuito, passando da 425 a 279, con una variazione del 34,4%.
Calo dei test e leggera diminuzione del tasso di positività
Nella settimana presa in considerazione, il numero di tamponi effettuati è stato di 226.649, con una diminuzione del 30% rispetto ai sette giorni precedenti, quando erano stati effettuati 323.844 test. Il tasso di positività si è attestato all’18,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto alla settimana precedente, quando era del 18,7%.
Situazione epidemica sostanzialmente buona, ma attenzione alle festività
Secondo Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, i dati provenienti dalle Regioni confermano un andamento sostanzialmente buono della situazione epidemica da Covid-19 in Italia. Vaia sottolinea che sia il numero assoluto di contagi che l’impatto sulle strutture ospedaliere si mantengono a livelli di buona tollerabilità. Inoltre, il tasso di vaccinazione sia per l’influenza che per il Sars-CoV-2 sta aumentando grazie agli sforzi delle Regioni e agli open day.
Tuttavia, Vaia raccomanda di mantenere e estendere le misure prudenziali e di difesa per le persone fragili, soprattutto durante le festività di fine anno, quando è presumibile che ci sia una maggiore socialità. L’impegno delle Regioni nel promuovere la vaccinazione e nel proteggere le persone più vulnerabili deve essere incentivato ulteriormente.
Questi dati incoraggianti mostrano un miglioramento della situazione epidemiologica in Italia, ma è fondamentale continuare a seguire le misure di sicurezza e a proteggere le persone più fragili per evitare un’ulteriore diffusione del virus.