Crediti Entrate a 1.200 mld, nessuna caccia alle streghe - avvisatore.it
Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha voluto mettere a tacere le polemiche degli ultimi giorni riguardo all’utilizzo del data scraping per verificare le abitudini dei cittadini sui social. Durante il convegno Telefisco 2024, Leo ha spiegato che l’obiettivo non è quello di fare una “caccia alle streghe”, ma di chiedere al contribuente di spiegare eventuali discrepanze tra il reddito dichiarato e i dati in possesso dell’amministrazione fiscale. Se il contribuente è in grado di fornire una giustificazione valida, non ci saranno conseguenze. Tutto ciò rientra nella normale logica di accertamento nel rispetto della legge.
Il problema principale riguarda il magazzino di crediti erariali che lo Stato ha accumulato e che, per la maggior parte, non ha prospettive di recupero effettivo. Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, i crediti ammontano a 1.206,6 miliardi di euro, distribuiti in circa 163 milioni di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivo. I contribuenti coinvolti sono 22,4 milioni, di cui 3,5 milioni sono società, fondazioni, enti e associazioni, mentre 18,9 milioni sono persone fisiche, di cui 3 milioni sono titolari di un’attività economica. Inoltre, circa 100 miliardi di euro (l’8% del totale) sono sospesi a causa di provvedimenti di sospensione degli enti creditori o per effetto di istituti di definizione agevolata. In conclusione, rimangono 101,7 miliardi da riscuotere, tenendo conto che molti destinatari del recupero possono beneficiare di misure di limitazione della riscossione previste dalla legge.
Secondo il viceministro Leo, le entrate derivanti dal concordato preventivo per l’emersione della base imponibile potrebbero consentire una riduzione delle aliquote Irpef a partire dal 2025. Leo ha sottolineato che se emergeranno redditi coerenti con la capacità contributiva dei cittadini, si potrà valutare un abbassamento delle aliquote. Inoltre, sono previsti interventi sul fronte delle sanzioni nell’ambito della riforma fiscale. Si cercherà di definire le sanzioni in base al principio della proporzionalità, allineandole agli standard europei. Inoltre, si lavorerà sulle sanzioni penali.
Questi sono i chiarimenti forniti dal viceministro Leo e dal direttore Ruffini riguardo all’utilizzo del data scraping e al recupero dei crediti erariali. L’obiettivo è quello di portare in chiaro i capitali e ridurre le aliquote Irpef a partire dal 2025. Resta da vedere come si svilupperanno le prossime tappe della riforma fiscale e quali saranno gli interventi sulle sanzioni.
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