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Cresce la violenza contro il personale sanitario in Italia: tre casi gravi a Caserta, Pescara e Genova

La violenza contro il personale sanitario in Italia continua a destare preoccupazione, con eventi recenti che dimostrano un’escalation allarmante. In diverse città italiane, come Caserta, Pescara e Genova, i professionisti della salute sono stati vittime di aggressioni che richiedono un intervento governativo urgente. Misure come l’arresto in flagranza differito sono attualmente in esame per tutelare il personale e garantire sicurezza nelle strutture sanitarie. Di seguito, i dettagli degli ultimi episodi di violenza che hanno scosso il settore.

Le aggressioni a Caserta: un episodio violento

Il caso dell’autista del 118

A Caserta, l’episodio di violenza ha coinvolto un 29enne che, in preda alla rabbia, ha minacciato il personale sanitario e aggredito fisicamente un autista del 118. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo, con la moglie in stato di panico, è arrivato alla guardia medica di Mondragone. Vicenda che ha avuto inizio quando il 29enne ha iniziato a colpire violentemente la porta dell’ambulatorio, pretendendo che i medici interrompessero una visita in corso.

L’aggressione all’infermiere e i danni all’ambulanza

Dopo aver ottenuto accesso all’ambulatorio, la situazione è peggiorata drasticamente. L’individuo ha affrontato l’autista dell’ambulanza, colpendolo ripetutamente alla testa e danneggiando il mezzo di soccorso. Trascurando le richieste di assistenza medica per sua moglie, ha continuato a rivolgere minacce al personale presente, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri. L’autista, trasportato presso la clinica Pineta Grande, ha riportato una prognosi di sette giorni. Subito dopo l’intervento delle forze dell’ordine, il 29enne è stato arrestato e denunciato a piede libero.

A Pescara: il caos in oncologia

L’invasione del reparto

Un’altra aggressione ha avuto luogo a Pescara, dove il reparto di Oncologia è stato teatro di violenza dopo il decesso di un paziente. Questa volta, circa 40 persone, di etnia ROM, sono entrate nel reparto in un clima di tensione e aggressività, dopo la perdita di un loro familiare. L’atmosfera si è trasformata in uno scenario in cui volavano suppellettili e si divelgevano porte, creando momenti di panico tra i presenti.

L’intervento delle forze dell’ordine

L’intervento tempestivo delle pattuglie di polizia e carabinieri ha evitato ulteriori conseguenze. La salma del paziente deceduto è stata scortata fino all’obitorio sotto la protezione delle forze dell’ordine, mentre si avviavano accertamenti per comprendere meglio i dettagli dell’episodio. L’accaduto ha suscitato reazioni di allerta sia a livello locale che nazionale, con i rappresentanti politici che hanno chiesto un impegno maggiore per garantire la sicurezza di tutti gli operatori sanitari.

Violenze in ospedali a Genova in poche ore

Aggressione all’ospedale Galliera

A Genova, la situazione non è stata diversa. In due differenti ospedali, gli operatori sanitari sono stati aggrediti in rapida successione. Il primo episodio è avvenuto all’ospedale Galliera, dove un infermiere è stato colpito da un pugno da un senza fissa dimora. Il soggetto, giunto in pronto soccorso per un dolore toracico, è stato riconosciuto e denunciato dalla polizia.

Un secondo caso di violenza a Villa Scassi

Poco dopo, un altro caso di violenza ha avuto luogo all’ospedale Villa Scassi. Qui, un uomo, in compagnia della fidanzata, ha aggredito un’infermiera, minacciandola con un coltellino. Non soddisfatto, ha persino aggredito gli agenti di polizia intervenuti per fermarlo, evidenziando così la crescente insicurezza che affligge le strutture sanitarie. Gli eventi recenti mettono in luce l’urgenza di proteggere i professionisti della salute e la necessità di misure concrete per contrastare l’ondata di aggressioni in aumento in Italia.

Redazione

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