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Crescono gli episodi di aggressione contro operatori sanitari e socio-sanitari in Lombardia

Nella regione Lombardia nel 2023 si è registrato un preoccupante aumento degli episodi di aggressione nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, con un totale di 4.836 casi segnalati. Dai semplici insulti fino alla violenza fisica con armi, la situazione desta grande preoccupazione.

L’aumento delle aggressioni in ambito sanitario

Il 30,9% di tali episodi si è verificato all’interno dei Pronto Soccorso, seguiti dalle aree di degenza con il 24,7% e dai locali del servizio psichiatrico diagnosi e cura con il 15%. Sorprendentemente, lo 0,2% delle aggressioni è avvenuto direttamente al domicilio del paziente. L’impatto di queste azioni è stato devastante sia per i professionisti coinvolti che per il sistema sanitario nel suo complesso.

Le iniziative di contrasto e prevenzione

Per contrastare questo allarmante trend, 21 strutture sanitarie in Lombardia hanno attivato il pulsante di allarme per chiamare il 112 in caso di emergenza. Tra queste, i Pronto Soccorso di Milano, come il Niguarda, il Fatebenefratelli, il Sacco, il San Carlo e il San Paolo, insieme al Policlinico Ospedale Maggiore e altre sedi importanti.

Reazioni istituzionali e sensibilizzazione

L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha espresso ferma condanna verso ogni forma di aggressione fisica e verbale contro il personale sanitario, sottolineando la necessità di tutelare coloro che quotidianamente si dedicano alla salute dei cittadini. Inoltre, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza, Regione Lombardia ha deciso di illuminare di blu il belvedere delle sedi di Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli, per sensibilizzare e commemorare questa importante giornata.

Riflessioni e proposte per il futuro

La questione delle aggressioni agli operatori sanitari non riguarda solo la Lombardia, ma rappresenta un problema diffuso a livello nazionale e globale. È essenziale adottare misure concrete a livello istituzionale e sociale per proteggere coloro che lavorano per garantire la salute e il benessere di tutti. Solo attraverso una maggiore consapevolezza, educazione e rigore nell’applicazione della legge, sarà possibile contrastare efficacemente questa inaccettabile violenza.

Francesca Monti

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