Crosetto: nessuna richiesta agli alleati per partecipare ad attacchi

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Crosetto: nessuna richiesta agli alleati per partecipare ad attacchi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2024 by Redazione

L’Italia parteciperà alla missione di protezione nel Mar Rosso

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato che l’Italia parteciperà alla missione di protezione nel Mar Rosso. Durante un’intervista al Tg1, Crosetto ha spiegato che il 15% delle navi del commercio marittimo mondiale passa attraverso questa zona e che l’Italia è uno dei paesi più danneggiati. Attualmente, l’Italia ha già una nave nell’area che protegge le nostre navi nazionali, ma si auspica che anche l’Europa si muova per contribuire alla missione. Tuttavia, Crosetto ha sottolineato che finora l’Europa è stata bloccata dalla Spagna, che non ha voluto riconfigurare l’operazione Atlanta. Pertanto, è necessaria una nuova missione e il Presidente del Parlamento Europeo, Tajani, sta già lavorando per far partire questa iniziativa.

La situazione al confine tra Libano e Israele

Il Ministro della Difesa ha anche commentato la situazione al confine tra Libano e Israele, dove sono schierati 1000 soldati italiani come parte della missione dell’ONU. Crosetto ha affermato che, sebbene finora non ci siano state escalation, esiste il rischio di un’escalation futura. In caso di un aumento delle tensioni, le truppe dell’ONU dovrebbero allontanarsi perché non sono preparate e sono presenti con regole e motivazioni diverse. La situazione al confine rimane quindi delicata e richiede un’attenzione costante.

L’Italia richiede un’autorizzazione parlamentare per interventi militari

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato che l’Italia richiede un’autorizzazione parlamentare per qualsiasi intervento militare. Durante l’intervista al Tg1, Crosetto ha chiarito che l’Italia non può intervenire militarmente senza una risoluzione internazionale o una richiesta di aiuto da parte di un paese. Ha affermato: “Non abbiamo avuto richieste di partecipare agli attacchi perché i nostri alleati sanno benissimo che abbiamo bisogno di un’autorizzazione parlamentare“. Questo approccio riflette l’importanza che l’Italia attribuisce al rispetto delle norme internazionali e alla necessità di un mandato chiaro prima di intraprendere qualsiasi azione militare.

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