Dopo il successo di “Dove si balla” a Sanremo 2021, Dargen D’Amico è pronto a tornare sul palco dell’importante festival musicale con il suo nuovo brano “Onda alta”. In un’intervista a Repubblica, l’artista si è aperto, raccontando di sé, delle sue ispirazioni e del perché indossa sempre gli occhiali, un mistero che finora nessuno è riuscito a svelare.
Il nuovo brano di Dargen D’Amico per Sanremo 2024 nasce da una riflessione sulla migrazione. L’artista si definisce un immigrato, essendo nato in Sicilia e trasferitosi a Milano, proprio come i suoi nonni che si sono spostati dall’Italia all’America in cerca di fortuna. Dargen spiega: “Una canzone può nascere guardandosi dentro o guardando fuori: questa è nata dalla considerazione che l’anno appena trascorso ha registrato il maggior numero di ingressi di migranti irregolari, più di 150 mila persone“.
Per trovare l’ispirazione giusta, Dargen ha riletto alcune lettere che i suoi parenti inviavano dall’America: “Ho riletto vecchie lettere in cui venivano descritte le difficoltà dei primi giorni, le differenze nello stile di vita. Ho ascoltato anche tanti racconti sulle difficoltà che la mia famiglia ha dovuto affrontare quando è arrivata a Milano, vivendo in sette persone in trenta metri quadri. Sono dinamiche che si ripetono ogni volta che si cerca la fortuna e si rappresenta la propria dignità“.
Ma perché Dargen D’Amico indossa sempre gli occhiali? L’artista svela il mistero: “Per me gli occhiali sono un accessorio quotidiano, come le calze, ma sottovalutavo quanto possano attirare l’attenzione in chi non se li aspetta. Li porto per tante ragioni, ma la prima è forse più chiara per me che per gli altri: mi impegno a fare questo mestiere cercando però di rimanere anonimo, di avere un filtro anche dai social. Non vorrei perdere il contatto con cose semplici che mi piacciono, come prendere la metropolitana“.
Dargen D’Amico preferisce parlare di sé attraverso la sua musica e non ama raccontarsi personalmente: “Non ho particolare passione per il racconto di me stesso, perché ritengo di essere ancora in una fase evolutiva. Voglio avere un dialogo naturale con gli altri, non voglio essere un imbuto, come accade sui social. Non credo che i social abbiano superato il limite, sono il limite stesso. Si basano sull’odio: sono l’odio e l’antipatia che ti tengono incollato per due ore a scorrere il telefono. I social sono stati progettati per esprimere odio, per farti assaporare questa sensazione. Sono come un grande fuoco che brucia e produce energia: tutto si basa sul traffico dati“.
Infine, Dargen D’Amico ha parlato della sua controversia con Morgan durante la sua partecipazione a X Factor, che ha portato al licenziamento di quest’ultimo: “La mia delusione è stata quando le urla hanno coperto i ragazzi. Non conoscevo perfettamente Morgan nel contesto televisivo, è stato comunque qualcosa di mediatico, più che di personale tra di noi. Se accetti di fare quel tipo di televisione come giudice, e quindi come attore, non puoi giocare con il fango pretendendo di uscirne pulito“.
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