Dazi commerciali nel 2025: Panetta avverte che colpiscono anche i promotori e potrebbero diventare uno strumento di negoziazione per gli Stati Uniti
Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso preoccupazioni significative riguardo alle attuali dinamiche commerciali globali, sottolineando i potenziali rischi legati all’uso dei dazi come strumento di negoziazione. Durante il suo intervento al 31° Congresso annuale di Assiom Forex, tenutosi a Torino, Panetta ha avvertito che le guerre commerciali possono avere conseguenze negative sulla crescita economica, non solo per i Paesi che le avviano, ma anche per l’intero sistema economico globale.
Panetta ha richiamato l’attenzione sull’inefficacia storica delle guerre commerciali, evidenziando come queste tendano a danneggiare la crescita economica. Ha suggerito che l’attuale amministrazione statunitense potrebbe utilizzare l’annuncio di dazi come una leva per ristrutturare i rapporti economici e politici a livello internazionale. Tuttavia, ha avvertito che in un contesto già caratterizzato da tensioni geopolitiche e commerciali, questa strategia potrebbe facilmente sfuggire al controllo, portando a conseguenze ben più gravi di quelle previste.
Il governatore ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni negoziali basate sulla cooperazione, che non solo rappresentano un’alternativa preferibile, ma sono anche essenziali per prevenire una spirale di conflitti che potrebbe minacciare la stabilità globale. La sua analisi si inserisce in un quadro complesso, dove le tensioni tra le nazioni sono già elevate e le conseguenze di azioni unilaterali potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.
Panetta ha fornito stime chiare riguardo agli effetti economici dei dazi, affermando che se le misure annunciate dal presidente statunitense Donald Trump venissero attuate, accompagnate da ritorsioni, il PIL globale potrebbe subire una contrazione di circa 1,5 punti percentuali. Per l’economia statunitense, l’impatto sarebbe ancora più significativo, superando i 2 punti percentuali. Per quanto riguarda l’area dell’euro, le conseguenze sarebbero più moderate, attorno a mezzo punto percentuale, ma con effetti più marcati per Paesi come Germania e Italia, a causa della loro rilevanza nei commerci con gli Stati Uniti.
Inoltre, Panetta ha avvertito che, nella fase iniziale, gli effetti negativi potrebbero essere amplificati dall’incertezza riguardo alle politiche commerciali, un fenomeno già evidente nelle settimane precedenti. Questa incertezza potrebbe influenzare non solo le decisioni economiche, ma anche la fiducia degli investitori, creando un circolo vizioso di instabilità.
Il discorso di Panetta al Congresso di Assiom Forex ha messo in luce le sfide significative che l’economia globale deve affrontare nel 2025. Le sue osservazioni non solo evidenziano i rischi legati all’uso dei dazi, ma anche la necessità di un approccio più collaborativo tra le nazioni per garantire una crescita sostenibile e stabile. La cooperazione internazionale, secondo Panetta, è fondamentale per evitare conflitti e per promuovere un clima di fiducia che possa favorire lo sviluppo economico a lungo termine.
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