Declino demografico: popolazione italiana sotto i 59 milioni - avvisatore.it
L’Italia continua a perdere popolazione e ad invecchiare, secondo i dati del censimento 2022 pubblicati dall’Istat. La popolazione residente è scesa sotto i 59 milioni di abitanti, con un calo di 32.932 individui rispetto all’anno precedente. L’età media degli italiani è salita a 46,4 anni, segnando un nuovo record negativo per la natalità. Nel 2022 sono nati 393mila bambini, 7mila in meno rispetto al 2021 e addirittura 183mila in meno rispetto al 2008.
La situazione demografica dell’Italia è caratterizzata da uno sbilanciamento sempre maggiore tra anziani, bambini e giovani. Oggi, per ogni bambino con meno di sei anni, ci sono oltre 5 anziani. Nel 1971, invece, si contava un anziano per ogni bambino. Questo cambiamento è evidente anche nel rapporto tra anziani e giovani: nel 1971 c’erano 46 over 65 ogni 100 giovani under 15, mentre oggi se ne contano 193.
Nonostante la diminuzione della popolazione italiana, ci sono alcuni dati positivi. Le unioni civili sono aumentate del 31% e i matrimoni del 4,8%, con un record del 22,7% per le seconde nozze. Inoltre, c’è stato un aumento del 21,3% dei matrimoni con uno sposo straniero. Al 31 dicembre 2022, la popolazione in Italia è di 58.997.201 residenti, con una flessione di 32.932 individui rispetto all’anno precedente. Questo calo è stato contenuto grazie alla dinamica positiva della popolazione straniera, che rappresenta l’8,7% della popolazione residente.
Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione residente e il loro peso diventa sempre maggiore con l’aumentare dell’età. La Regione più giovane è la Campania, con un’età media di 43,9 anni, mentre la Liguria è la Regione più anziana, con un’età media di 49,5 anni. Il Comune con l’età media più bassa è Orta di Atella, in provincia di Caserta, con 36,9 anni, mentre Ribordone, in provincia di Torino, è il Comune con l’età media più alta, pari a 65,5 anni. Nel 2022 ci sono stati 715mila decessi, con una speranza di vita di 80,6 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne. Rispetto al 2021, solo gli uomini hanno registrato un aumento di circa 4 mesi di vita in più. Per quanto riguarda le nascite, i figli di genitori stranieri rappresentano il 13,5% del totale, con 53mila nati. L’incidenza è più elevata nelle Regioni del Nord (19,3%) e in misura minore nelle Regioni del Centro (15,1%).
In conclusione, l’Italia continua a perdere popolazione e ad invecchiare. Nonostante ciò, ci sono segnali positivi come l’aumento delle unioni civili e dei matrimoni, soprattutto quelli con uno sposo straniero. La dinamica positiva della popolazione straniera contribuisce a contenere il calo demografico. Tuttavia, è necessario affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e alla bassa natalità per garantire un futuro sostenibile per il Paese.
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