Ultimo aggiornamento il 15 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Una falegnameria storica di Venezia, l’azienda Girelli sull’isola di Sant’Elena, è stata vittima di un’incursione vandalica da parte di tre ragazzini di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. danni causati ammontano a circa 100 mila euro.
‘incursione vandalica: distruzione e tentativo di incendio
La notte di terrore nella falegnameria Girelli
Una notte di terrore è stata vissuta dalla falegnameria Girelli, la più grande nel centro storico di Venezia, situata sull’isola di Sant’Elena. Tre ragazzini minorenni, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, hanno fatto irruzione nell’azienda, armati di picconi e con l’intenzione di causare il maggior danno possibile.
giovani vandali, tutti residenti nella zona, hanno iniziato la loro opera di devastazione distruggendo gli uffici e parte dei laboratori. Non contenti, hanno scaricato gli estintori, aperto i tubi dell’acqua e, in un ultimo atto di sfida, hanno tentato di incendiare i locali.
Per accedere all’azienda, i ragazzini hanno infranto un vetro a colpi di sasso, dando così inizio alla loro notte di distruzione. muri non sono stati risparmiati, imbrattati con scritte e disegni.
La scoperta e le conseguenze: un piccone, i Carabinieri e un futuro incerto
proprietari scoprono i danni e chiamano le forze dell’ordine
La mattina successiva, i proprietari dell’azienda si sono recati in falegnameria per una prima stima dei danni. La scena che si è presentata ai loro occhi è stata desolante: i locali devastati e, in un capannone adiacente, i tre ragazzini ancora presenti, uno dei quali impugnava un piccone.
Immediatamente sono stati chiamati i Carabinieri, che hanno portato i minorenni in caserma. ‘accaduto è avvenuto una settimana fa, ma la notizia è stata diffusa dalle testate locali solo oggi.
Il titolare dell’azienda, Mauro Girelli, è ancora sotto shock per quanto accaduto. “È giusto denunciare e fermare queste azioni – ha dichiarato – Loro presto saranno i nostri adulti”.
Data la giovane età dei responsabili, saranno probabilmente i genitori a dover risarcire i danni causati, che ammontano a circa 100 mila euro. Un episodio che lascia l’amaro in bocca e solleva interrogativi sul futuro di questi ragazzi e sulla responsabilità educativa delle famiglie.