Dialogo tra associazioni di mutuo soccorso e Comune di Roma dopo sgombero forzato in viale Pretoriano

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Dialogo tra associazioni di mutuo soccorso e Comune di Roma dopo sgombero forzato in viale Pretoriano - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La recente comunicazione tra le associazioni di mutuo soccorso e l’amministrazione comunale di Roma, diretta dal sindaco Roberto Gualtieri, segna un passo importante nella gestione della crisi abitativa nella capitale. Dopo lo sgombero forzato della tendopoli di senzatetto avvenuto il 23 settembre in viale Pretoriano, è stato convocato un incontro il 27 settembre, mirato a trovare soluzioni più dignitose per i cittadini senza fissa dimora. I partecipanti hanno espresso la necessità di approcci alternativi e misure più umane per affrontare la situazione critica delle persone in difficoltà.

Gli sviluppi del confronto tra le parti

Il tavolo di dialogo e la nuova visione dell’amministrazione

Il faccia a faccia tra le associazioni e l’amministrazione capitolina ha posto l’accento su una nuova visione per Roma, lontana da politiche punitive come l’installazione di cancellate a protezione delle aree pubbliche. Le parole del sindaco Gualtieri, riportate dal Polo Civico Esquilino, sottolineano chiaramente che “le cancellate non fanno parte della mia visione né di quella della giunta che rappresento”. Questo segnale di apertura rappresenta un importante cambiamento rispetto alle politiche precedenti, dove la sicurezza e il decoro urbano erano spesso anteposti ai diritti delle persone vulnerabili.

Inoltre, Gualtieri ha confermato un impegno fondamentale: non ci saranno più sgomberi forzati senza previa offerta di alternative per i senza tetto. Questa decisione è stata accolta con favore dalle associazioni, che vedono in essa un passo verso una gestione più compassionevole della crisi abitativa che sta colpendo molti cittadini romani.

Le misure concrete per i senzatetto

Durante il dialogo, l’amministrazione ha condiviso informazioni sul lavoro della sala operativa sociale di Roma Capitale, che sta attivamente cercando di fornire misure di accoglienza e supporto per le persone sgomberate da viale Pretoriano. Alcuni di questi individui sono stati temporaneamente accolti in strutture come quella di via Aldrovandi, nel quartiere Pinciano, grazie al sostegno diretto delle associazioni come Nonna Roma. Questa rete di solidarietà si è rivelata cruciale in un momento di crisi, portando avanti un fronte comune per la dignità dei più fragili.

Sfide e opportunità per una città più inclusiva

L’importanza delle attività culturali e sociali

Le associazioni partecipanti hanno sottolineato l’importanza di rivitalizzare le aree pubbliche della città attraverso iniziative culturali e sociali. Il Polo Civico Esquilino ha proposto di potenziare le attività nelle piazze e nei giardini del quartiere, coinvolgendo attivamente la comunità locale. Questa strategia non solo mira a migliorare il decoro urbano, ma anche a offrire spazi di incontro e aggregazione, necessari per contrastare l’abbandono e il degrado che spesso caratterizzano alcune zone della città. Una riqualificazione sociale potrebbe favorire l’integrazione e ridurre il rischio di esclusione.

Le preoccupazioni legate al Giubileo

Il dialogo non ha comunque chiuso tutte le questioni in sospeso: le associazioni hanno espresso preoccupazioni riguardanti l’imminente Giubileo, un evento che potrebbe aumentare la vulnerabilità di chi già vive ai margini della città. È stata ripetuta la richiesta di rivedere il regolamento di polizia urbana, definito da molti come inadeguato e stigmatizzante per le fasce più deboli della popolazione. La necessità di un Piano Casa efficiente è stata espressa con urgenza, per garantire che le persone abbiano accesso a soluzioni abitative concrete e dignitose.

Nelle parole dei rappresentanti delle associazioni, è evidente la determinazione a continuare la lotta per i diritti e la dignità degli esclusi dalla società. Le proposte fatte al sindaco rappresentano non solo una risposta alle problematiche attuali, ma anche una visione per un futuro più inclusivo, dove la strada non rappresenti più una soluzione possibile per chi vive in difficoltà.

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