Dibattito all'Eurocamera: Domestici per Ilaria Salis in Italia - avvisatore.it
Ilaria Salis, cittadina italiana detenuta in Ungheria, potrebbe essere sottoposta ad arresti domiciliari cautelari in Italia, con l’eventuale applicazione di misure come il braccialetto elettronico. La notizia è stata riportata oggi da Corriere della Sera e Repubblica. Il caso, intanto, approda all’Eurocamera, dove gli eurodeputati dibatteranno la questione lunedì pomeriggio in Aula.
Il ministero della Giustizia sta lavorando a una relazione, da mettere a disposizione della difesa nei prossimi giorni, con la quale l’Italia si impegna a garantire “la massima sicurezza” nel caso in cui a Ilaria Salis fossero concessi gli arresti domiciliari nel paese. Questo impegno includerebbe l’utilizzo del braccialetto elettronico, la vigilanza e la partecipazione a tutte le udienze del processo previste a Budapest, che si prevede non terminerà prima del 2025.
La vicenda di Ilaria Salis sarà al centro dell’agenda della sessione plenaria dell’Eurocamera della prossima settimana a Strasburgo. Gli eurodeputati discuteranno il caso della cittadina italiana detenuta in Ungheria lunedì pomeriggio in Aula. Durante il briefing pre-plenaria degli eurodeputati italiani, l’eurodeputata del Pd Mercedes Bresso ha sottolineato che, sebbene il diritto penale sia di competenza degli Stati membri, l’Ungheria ha aderito alla convenzione europea dei diritti dell’uomo, quindi le condizioni di Ilaria Salis sono un problema che riguarda anche lo stato di diritto in Ungheria. L’eurodeputata dei Verdi, Rosa D’Amato, ha sottolineato l’importanza di aprire un dibattito sullo stato dei prigionieri nell’Unione Europea e ha sostenuto la necessità di difendere Ilaria come cittadina italiana, indipendentemente dalle accuse. Al contrario, la leghista Paola Ghidoni si è opposta alle interferenze europee nella questione, sottolineando che il diritto penale rimane di competenza degli Stati e che non dovrebbe esserci interferenza da parte dell’UE. L’eurodeputato del M5s, Mario Furore, ha espresso la sua delusione per la risposta del portavoce della Commissione UE, che ha dichiarato che non vengono commentati i singoli casi giuridici. Furore ha inoltre evidenziato che il caso di Ilaria è solo la punta di un iceberg riguardo alle violazioni dello stato di diritto in Ungheria.
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