Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2024 by Redazione
Famiglie di persone con disabilità pronte a scendere in piazza per difendere i propri diritti
Le associazioni che rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie hanno annunciato la loro intenzione di scendere in piazza per difendere i propri diritti. La mobilitazione avrà inizio in Lombardia, dove è aumentata la tensione con la Regione a causa di una delibera che prevede tagli a partire da giugno di quest’anno per le misure B1 e B2 per la disabilità grave e gravissima. Le associazioni hanno inviato una lettera al Governo, indirizzata al premier Giorgia Meloni, e ai ministri di riferimento Marina Calderone (Politiche sociali), Alessandra Locatelli (Disabilità) e Orazio Schillaci (Salute), in cui espongono le loro richieste.
Le richieste delle associazioni
Le associazioni chiedono di prorogare l’entrata in vigore dell’implementazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) prevista dal Piano nazionale per la non autosufficienza, al fine di garantire la continuità degli interventi di assistenza indiretta già previsti. Chiedono inoltre un adeguato aumento del Fondo nazionale per la non autosufficienza (Fna) e la costruzione di un nuovo Piano nazionale attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate, in particolare delle associazioni di familiari.
La situazione in Lombardia
Nella regione Lombardia, le misure di assistenza indiretta B1 e B2 rappresentano un sostegno essenziale per le famiglie, ma le associazioni non hanno ricevuto alcun impegno o rassicurazione dalle istituzioni competenti. Le famiglie temono i tagli previsti per l’1 giugno 2024, che avrebbero conseguenze devastanti sulla quotidianità delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari conviventi. Le associazioni sottolineano che nessun’altra regione italiana ha interpretato in modo così penalizzante i dettami del Piano nazionale e chiedono una modifica sostanziale della delibera 1669.
La mobilitazione delle famiglie
Le famiglie sono pronte a scendere in piazza per difendere i diritti dei propri cari con disabilità. Chiedono la massima partecipazione non solo delle famiglie coinvolte, ma anche di altre realtà associative, istituzioni, media e della società civile. Le famiglie sono disposte a mobilitare anche le altre regioni per far sentire la propria voce. Nella lettera al Governo, le associazioni sottolineano che le persone con disabilità devono poter decidere liberamente come vivere e essere assistite, e che i loro sogni e desideri devono essere presi in considerazione.
Le associazioni si augurano che le loro richieste siano prese in considerazione e che si possa costruire un percorso che vada nella direzione della costruzione e implementazione dei Leps, senza penalizzare l’assistenza indiretta che rimane un punto fermo.